Chi ha rotto i cabbasisi?

Andrea Camilleri ci ha lasciato a 93 anni. Ci ha lasciato alla vita terrena e ci ha lasciato i suoi romanzi. I più letti sono senza dubbio quelli legati alle vicende poliziesche del Commissario Montalbano. I suoi scritti sono in una colorata e bellissima lingua piena di parole siciliane che sono ormai entrate nell’immaginario collettivo.

È la lingua del Commissario Montalbano. Quel parlato musicale, capibile e spesso usato per rafforzare le storie raccontate nei gialli da risolvere. Montalbano/Camilleri hanno portato la Sicilia nelle case degli italiani. Il Commissario, quello di “Montalbano sono” è il personaggio principale intorno cui ruotano tanti altri personaggi ognuno dei quali ha creato esso stesso il personaggio. Potrebbe esistere Montalbano senza Catarella? Già Catarella un poliziotto all’apparenza imbranato ma che a volte inconsapevolmente, tra una porta aperta male e un “dottore, dottore” e nomi pronunciati a fantasia, forniva  la chiave per risolvere un delitto. E che dire poi di Fazio, l’Ispettore Giuseppe Fazio, poliziotto modello che anticipa sempre le richieste del Commissario portandosi avanti con le indagini. E poi c’è il  Vice Commissario Domenico Augello detto Mimì, donnaiolo e superficiale che nei romanzi fa un po’ da contraltare a Montalbano ma che insieme riescono, tramite la penna di Camilleri, a portare il lettore fino all’ultima pagina. Senza contare il medico legale dott. Pasquano, goloso di cannoli siciliani, le cui autopsie eseguite con particolare attenzione forniscono elementi utili al Commissario per i casi da risolvere.

Personaggi creati dalla fantasia del Maestro Camilleri che messi insieme rendono i suoi romanzi di una lettura eccezionale.

Trasformare i romanzi in serie televisiva ha contribuito alla notorietà non tanto di Andrea Camilleri quanto dei personaggi dei suoi racconti. Difficile ora vedere l’attore Luca Zingaretti, il Commissario Montalbano, in panni diversi da quel ruolo, stessa cosa vale anche per gli altri attori.

Ora che Andrea Camilleri non c’è più che fine farà il Commissario Montalbano?  Tempo fa il maestro disse: “La fine? L’ho scritta 13 anni fa per paura dell’Alzheimer – aggiungendo – Montalbano non muore, e nemmeno va in pensione. Montalbano è un personaggio letterario e muore come possono morire solo i personaggi letterari. Non vi dirò di più perché ci tengo molto. Vi posso solo dire che non è tanto un romanzo quanto un meta-romanzo, dove il personaggio discute con me e discute anche con l’altro Montalbano: quello che appare in televisione”.

Dunque la sua fine è chiusa in un cassetto. Probabilmente l’ultimo grande regalo a chi gli ha voluto bene e ama i suoi romanzi.

Chi ha rotto i cabbasisi? Mentre Andrea Camilleri era ricoverato in ospedale in rianimazione, il giornalista Vittorio Feltri intervenendo ai microfoni di Radio 2 aveva commentato la notizia: “Mi dispiace se muore. Però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i coglioni. Basta mi ha stancato”. Parole che hanno immediatamente provocato la reazione dei giornalisti Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo che penna alla mano hanno scritto a Carlo Verna presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti: “Caro presidente, abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri – aggiungendo – “le parole di Feltri su Camilleri e le sue opere hanno rappresentato per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. O noi o lui”.

Andrea Camilleri ci ha lasciato a 93 anni. Ci ha lasciato con più di 100 libri scritti. Camilleri è stato anche regista di teatro, di televisione, di radio ecc … e diceva negli ultimi sui anni di vita “..in questo silenzio che si sta creando dentro di me, mi è venuta la voglia non di capire, perché sarà assai difficile capire, ma intuire cosa possa essere l’eternità”.

Buon viaggio Maestro.

di Giuliana Sforza