Il freddo che uccide l’Italia dei senzatetto

C’è un popolo di invisibili che attraversa la penisola. È quello dei 60.000 senza fissa dimora, sparsi per tutta Italia, che si trovano in queste ore a combattere contro il freddo e la neve.
Le temperature rigide hanno già fatto le prime vittime. Sono cinque le persone trovate morte per assideramento. Una mappa che da Firenze arriva a Bari. Qui un senzatetto è stato rinvenuto nella centralissima Piazza Cesare Battisti. Altre vittime ad Aversa, Messina e Avellino. Qui ha perso la vita Angelo Lanzaro, 43 anni, viveva accampato da mesi al Mercatone di via Quattrograne.
Ma è un bilancio destinato a salire. Complice anche la mancanza di strutture per l’accoglienza. A Roma, secondo la Comunità di Sant’Egidio sono oltre 3000 i senzatetto, al fronte dei quasi 700 posti letto messi a disposizione dal Comune, che nel frattempo ha anche disposto l’apertura delle stazioni metro Flaminio, Piramide e Vittorio Emanuele. Da subito attiva la macchina della solidarietà con comitati e associazioni che raccolgono coperte e viveri da distribuire a chi passerà la notte in strada.
Lo stesso accade a Milano, con i City Angeles e la Ronda della Carità. Qui il Comune ha messo a disposizione 15 strutture in tutta la città, aperte dall’inizio di dicembre, per un totale di 2.780 posti.
A Firenze invece, dove un senzatetto di 48 anni, di origine polacca, è stato ritrovato senza vita sul Lungarno, sono aperte le Foresterie Pertini e del Fuligno e l’Accoglienza Salesiani in via Gioberti. Da novembre sono passate per qui 160 persone. A Catania il Comune ha aperto il Palaspedini e il deposito bagagli della Stazione Centrale. Una tenda pneumatica riscaldata sarà invece allestita dalla Croce Rossa Italiana in Piazza della Repubblica.
È un piano emergenziale che cerca di mettere una pezza ad una situazione preoccupante. Solidarietà e aperture straordinarie non riescono a coprire nemmeno la metà dei clochard d’Italia. Le denunce di Caritas e comunità, per ora, sono rimaste inascoltate. Si aspetta che il freddo passi e arrivi la primavera. L’emergenza tornerà tra dodici mesi.

di Lamberto Rinaldi