E’ crollato il ponte Morandi a Genova. 14 agosto 2018

Non è un buon ferragosto. E’ crollato il ponte Morandi a Genova, alle 11:30 circa del 14 agosto. Nuvole scure e pioggia torrenziale hanno fatto da sfondo alla tragedia. Il ponte inaugurato nel 1967, paragonato per le sue caratteristiche al ponte di Brooklyn, era un’arteria fondamentale per i collegamenti con la zona di ponente, uno dei simboli di una città moderna, aperta al mondo.
Camion e auto sono rimaste coinvolte dal crollo e le vittime sono numerose. Le immagini restituiscono alla mente, blocchi immensi di cemento armato, caduti con un carico di umanità, per diverse decine di metri, nel vuoto.
Le ragioni dell’accaduto saranno chiarite con approfondimenti che spettano alla magistratura e che saranno necessari per accertare se esistono delle responsabilità per tutte le vite umane perse.
Infaticabile il lavoro degli appartenenti alle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, della protezione civile, che hanno iniziato immediatamente dopo il tragico evento e proseguito ininterrottamente per ore. Lo scenario che si è presentato agli occhi è stato (è) uno choc per chiunque si sia trovato nella zona al momento del cedimento. Per chi si è salvato per un soffio, per chi è corso a dare aiuto, lanciando l’allerta.
E’ un dramma che ha riguardato un ponte che era sottoposto in questi giorni a un’ ennesima revisione ordinaria. Negli anni scorsi si era contestata la sensatezza di spese continue e elevate per le verifiche continue su una struttura obsoleta e non adeguata al traffico che la percorreva quotidianamente.
Si affollano le domande sull’assenza o sulla presenza di danni esistenti alla struttura. L’unica certezza e verità sono i fotogrammi che ne riprendono, sotto un cielo gravido di pioggia, l’improvviso crollo, come se il ponte fosse imploso, accartocciandosi su sé stesso.
La solidarietà è scattata immediatamente con l’invio dalle regioni vicine di personale in grado di dare un importante aiuto ai soccorsi.
E’ impressionante lo scenario che non differisce da un bombardamento aereo o da un terremoto di grande intensità. Dall’alto si vedono i mezzi abbandonati su quanto è rimasto ancora integro della struttura, mezzi di gente che ha visto sparire la strada, all’improvviso, davanti ai propri occhi.
Scoprire le responsabilità sarà un imperativo, terminati i soccorsi. Sarà necessario comprendere che tipo di verifiche sono state fatte negli anni, che interventi, leggere nuovamente le relazioni esistenti di chi su quel ponte ha lavorato. La verità è dovuta a tutte le vittime e ai loro familiari, a chi è rimasto, invano, ad attendere il rientro a casa di un proprio caro.

di Patrizia Vindigni