Anche i magistrati nelle logge massoniche
“C’è un rapporto tra massoneria deviata e n’drangheta ancora oggi, anzi forse è ancora più stringente, in termini numerici, di prima”. Così Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro al termine della audizione in Commissione Antimafia. Nel 1970, nella loggia segreta denominata “Santa” c’erano anche “magistrati che partecipavano alle riunioni delle logge massoniche con gli n’dranghetisti, per questo la n’drangheta ha sempre cercato punti di contatto e ucciso solo quando necessario, prosegue Gratteri. Attraverso la “Santa” è stata regolamentata la doppia affiliazione, fra n’drangheta e massoneria deviata: ce lo hanno raccontato diversi collaboratori”.
Il procuratore capo di Catanzaro usa parole forti e termini precisi per evidenziare un pericolo enorme composto e complesso, in cui i legami di affiliazione sono rafforzati da un patto scellerato per il controllo del territorio. Controllare il territorio significa avere le piazze per lo spaccio della cocaina e delle altre droghe pesanti, significa riscuotere il pizzo da ogni attività commerciale, significa riscuotere la percentuale su ogni appalto pubblico e significa controllo del voto e effettuare il voto di scambio con politici corrotti. Significa costruire un sistema dove niente si muove se non autorizzato dalla famiglia di riferimento di quella zona.
Nella trasmissione di Riccardo Iacona, Presadiretta, nel gennaio scorso, Gratteri aveva ribadito che la n’drangheta è classe dirigente e se si guarda alle indagini che si stanno facendo nel Centro e nel Nord Italia, “emerge sempre di più che ci sono dei soggetti vicini alla n’drangheta che gestiscono la cosa pubblica”. Il voto di scambio, il controllo del territorio, la connessione mafia-politica, necessita anche di legami istituzionali, e questi avvengono all’interno delle logge massoniche segrete.
Nicola Gratteri ribadisce che le indagini vanno effettuate in tutte le direzioni, vincendo remore e paure, senza condizionamenti, superando le intimidazioni “il senso della paura e del limite l’ho vinto da tanti anni. Con la morte ci ho discusso trent’anni fa. Bisogna ragionare con la paura, bisogna controllare la paura, non farsi prendere dal panico. Penso di poter fare tante cose importanti, tante cose belle, con l’aiuto dei miei ragazzi, dei miei colleghi che sono meravigliosi”. Poi, dice ancora Gratteri, ci sono le “camere non istituzionali” in cui si prendono decisioni importanti, i veri meccanismi di potere e dell’ingresso massiccio della n’drangheta in massoneria.
“La n’drangheta ha potuto fare il grande salto di qualità perché è in contatto con medici, ingegneri, avvocati, professionisti. In alcune logge massoniche deviate c’erano tre incappucciati e tra questi, ci dice un collaboratore di giustizia, anche dei magistrati. Questo grande salto di qualità ha consentito alla n’drangheta di entrare nella stanza dei bottoni, l’obiettivo non è più solo vincere l’appalto ma indicare se l’opera deve essere costruita e dove deve essere costruita. La politica è debole e così la n’drangheta è diventata classe dirigente”. Controlla voti, controlla il 20% dei voti, è il primo partito. Oggi le cose sono capovolte in Calabria, prima la n’drangheta andava a postulare dai politici, ora non è più cosi:” Sono i candidati politici che vanno a casa dei capomafia a chiedere pacchetti di voti in cambio degli appalti”.
di Claudio Caldarelli