Discriminazione: un male diffuso anche tra gli studenti del liceo.
Una ragazzina disabile è stata esclusa dalla cena di classe dalle compagne con messaggio via Whatsapp. La sua presenza non sarebbe stata gradita perché avrebbe dovuto essere accompagnata da un genitore.
È un fatto spiacevole, un sopruso, una vera discriminazione. È insensibilità delle compagne. Cattiveria vera e propria.
Dopo aver letto la triste storia della sedicenne accaduta a Parma nella classe di una scuola superiore sono rimasta sconcertata. Ci sono rimasta così male per come sono andate le cose. Leggendo ho provato rabbia. É assurdo che una studentessa disabile sia stata presa di mira, insultata ed esclusa dalle sue coetanee dalla cena di fine anno. È assurdo che in una scuola questi problemi non sono stati ancora risolti. Anche una carrozzina è ritenuta ingombrante. È la mente di qualcuno che dovrebbe essere sgombrata da pregiudizi e decisioni che sanno tanto di discriminazione. Accontentare anche lei, la loro compagna di scuola, non avrebbe impoverito nessuno.
Ma è una cosa normale una ragazza disabile che non viene accettata alla cena di classe? Unica colpa quella di non poter camminare sulle proprie gambe e aver bisogno di essere accompagnata, tagliata fuori solo perché si muove su una sedia a rotelle. È chiaro che non si è sentita integrata, ma isolata. Non può stare con le compagne solo perché può farlo dalla sua carrozzina? Solo perché si sposta su una carrozzella ingombrante e scomoda? Una scomodità che non basta a giustificare l’esclusione della ragazza. Non è già abbastanza dura vederla così, inchiodata ad una carrozzina? Deve vivere, vedere il mondo, fare più cose possibili insieme agli altri ragazzi, partecipare a tutte le esperienze scolastiche. È un dolore sapere che ha dovuto privarsi di questa cena che per lei avrebbe potuto significare tanto.
Dov’è la solidarietà? Dov’è l’accoglienza? Dove sono finiti i diritti, l’integrazione, l’inclusione? La disabilità riguarda tutti, perché nella vita può accadere qualunque cosa. La vita può riservare sorprese, non sempre piacevoli e da un momento all’altro, chiunque può ritrovarsi a fare i conti con una disabilità.
La discriminazione, purtroppo, è un male diffuso anche tra gli studenti del liceo. Questa studentessa ha subito atti di bullismo perché è su una sedia a rotelle e chissà quanti subiscono in silenzio per vergogna, e gli amici non capiscono il male e la solitudine che provocano. Troppo spesso i disabili vengono esclusi da gite scolastiche e cene di saluti con professori e compagni. Troppo spesso in queste situazioni formative e ludiche scolastiche i disabili vengono tenuti fuori, perché scomodi. E ci vuole coraggio per festeggiare. Questa situazione è vergognosa e indecente. Trovo sia una cosa veramente incivile. L’obiettivo è di non lasciare indietro nessuno, tanto più chi è in difficoltà. È l’etica che dovrebbe prevalere in questi casi, perché saper vivere significa anche coinvolgere tutti nello stesso modo.
Una storia che commuove: una ragazzina, giovane vittima di un brutto episodio di inciviltà.
Spero che casi simili d’ora in avanti accadano sempre meno.
di Maria De Laurentiis