Comitato Civico 3e 36: Amatrice sembra ripartire ma attenzione a non sottovalutare la sicurezza e i giusti investimenti

Nell’ultimo numero c’eravamo lasciati con la buona notizia che ad Amatrice è stata finalmente avviata la rimozione delle macerie, almeno quelle delle case private. Misura necessaria e gesto nobile ad un anno dal sisma, ma non priva di oneri e responsabilità: il Comitato Civico 3 e 36 ha voluto sottolineare i pericoli che si celano dietro questa operazione e chiede che, per il bene dei cittadini e gli operatori coinvolti, vengano rispettate le norme di sicurezza.

La movimentazione delle macerie – denuncia il Comitato – può aumentare notevolmente la concentrazione nell’aria di inquinanti: l’aspetto che preoccupa di più le popolazioni del cratere è la potenziale presenza di polveri sottili e amianto. Nella maggior parte dei casi parliamo di abitazioni costruite prima che la legge 257 del 1992 entrasse in vigore mettendo al bando l’amianto, e questo è un dato di fatto che purtroppo avvalora i dubbi e le paure dei cittadini.

Che fare quindi? Il Comitato Civico 3 e 36 chiede un monitoraggio della qualità dell’aria nei siti sensibili e soprattutto che vengano effettuate ulteriori ricerche per confermare o meno la presenza di sostanze cancerogene nell’aria. Sarebbe quindi necessario installare, da parte dell’Arpa Lazio (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), delle centraline di monitoraggio soprattutto vicino alle Sae (Soluzioni Abitative di Emergenza), le scuole, l’area food, il centro commerciale. Ma soprattutto, e più banalmente, il Comitato si domanda se prima della mobilitazione le macerie verranno bagnate: anche una sola fibra di amianto nell’aria potrebbe negli anni provocare un tumore polmonare, ma se bagnato e quindi impossibilitato a volare, l’amianto non rappresenta più un problema.

Parlare dei pericoli derivanti dalla rimozione delle macerie, ad un anno dal terremoto, rappresenta un paradosso tutto nostrano: il 24 agosto ricorrerà a breve e in strada ci sono ancora il 92% dei detriti. Delle 3620 casette previste, ne sono state consegnate appena 296 (l’8%) e di queste solo 188 sono realmente funzionanti.

Però il nostro Bel Paese che fa? Stanzia quattro milioni per finanziare un tram che collegherà Bologna a Fico. Mai sentito parlare di Fico? Trattasi della Fabbrica Italiana Contadina, nata dalla costola di Eataly, il colosso del cibo di Oscar Farinetti. Dopo Disneyland, Gardaland e Mirabilandia non poteva che sbocciare in Italia il parco a tema del cibo. E pazienza per i terremotati.

di Irene Tinero

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