Il mercato dei pornobimbi

La prima volta che Julie apparve in una rivista pornografica aveva circa sette anni, ed era una bambina con un sorriso autentico e immensi innocenti occhi azzurri. Il suo sfruttamento era appena cominciato. Negli anni successivi Julie fu notata in altre riviste e pellicole porno, e il suo sorriso, divenuto ora una specie di sciocca smorfia, avrebbe potuto essere scambiato per un esercizio di seduzione, se non fosse stato sfoggiato da una bambina fotografata nell’atto di accoppiarsi con un maschio adulto. Quando ebbe quattordici anni, Julie fu scelta per comparire in scene di sado-masochismo sempre più spinto.

Purtroppo non si tratta di casi isolati. Ogni anno troppi minorenni, bambini e ragazzi di età oscillanti tra uno e sedici anni, subiscono molestie sessuali e vengono poi filmati o fotografati per il piacere o il profitto di chi sfoga i suoi bassi istinti su di loro. Molte delle giovani vittime sono sottoposte a ogni forma di sadismo e bestialità. Questa roba abietta esiste.

Il seduttore approfitta anche delle debolezze personali di un minore. Rita, sedici anni, afflitta dai problemi tipici della sua età, cominciò a confidare tutte le sue pene a un amico di famiglia di mezza età che la trattava con gentilezza e aveva per lei attenzioni da nonno affettuoso. Lui si comportò in questo modo per più di un anno, poi un giorno la colse di sorpresa e, dopo averla violentata, la fotografò in pose sconce. Subito dopo le fece giurare di non dir niente a nessuno, convincendola che era in difetto e che i suoi genitori non le avrebbero mai creduto. Nel tentativo di superare il trauma della violenza carnale, la ragazza è andata per diversi anni da uno psicoterapista.

Oltre allo shock della molestia sessuale, un bambino che sia stato fotografato o filmato deve superare il timore di veder ricomparire le foto o le pellicole che lo ritraggono in atteggiamenti osceni. Una fotografia può perseguitare un bambino per tutta la vita. Mentre i piccoli soffrono, i pornografi si arricchiscono. Il terrore attanaglia molti bambini e impedisce loro di denunciare i corruttori. Spesso inoltre i genitori, rifiutando di accettare le implicazioni di quanto è avvenuto, sono riluttanti all’idea di portare i pornografi davanti al giudice. Per di più, accade a volte che alcuni funzionari di polizia, e perfino certi padri e certe madri, tendano a pensare che i bambini collaborano di buon grado con i produttori di riviste e film osceni, invece di esserne le vittime.

Un video presentava una ragazzina di circa sette anni che si metteva in mostra pesantemente truccata e vestita in biancheria intima. In un altro video una ragazza di circa undici anni piange ed è visibilmente molto angosciata, dato che, prima di spogliarsi, scuote ripetutamente la testa verso l’individuo sconosciuto che comunicava con lei su internet. Sono casi in cui un bambino viene ricattato per il contenuto sessuale che ha condiviso con il ricattatore. Se il bambino si rifiuta di farne altri, il ricattatore distribuirà il contenuto originale pubblicamente. C’è una tendenza preoccupante da parte dei bambini più piccoli a rilasciare contenuti sessualmente espliciti on-line.

Ciò che dobbiamo ricordare è che la pornografia danneggia la società nel suo complesso. Tutti i bambini diventano bersagli potenziali della violenza sessuale. Se il vostro bambino afferma di essere stato molestato, credetegli; è raro che i piccoli si inventino bugie di questo genere.

Per porre fine a questa catena di crimini contro l’infanzia sono necessari gli sforzi congiunti di legislatori, funzionari di polizia e genitori. Ignorare il problema serve solo a creare i presupposti della futura violenza contro un’altra generazione.

Questa roba abietta esiste, perché una piccola parte della società la vuole, un’altra parte ci guadagna sopra, e il resto se ne disinteressa completamente. Forse non conosciamo abbastanza il problema, o non ce ne curiamo come dovremmo.

di Maria De Laurentiis

 

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