Il Maestro d’Amore
La felicità può venire solo dall’interno, ed è il risultato del vostro amore. Quando diventate consapevoli che nessuno può renderci felici, in quanto la felicità è il risultato dell’amore che viene da dentro di voi, allora siete maestri della più grande arte dei Toltechi: la Padronanza dell’Amore. La natura innata dell’essere umano è amore. Noi siamo puro amore. Parlavo sottovoce, a me stesso, a palazzo Barberini Corsini, mentre estasiato, ammiravo il “Trionfo dei Sensi” di Mattia e Gregorio Preti. Noi siamo puro amore, che meraviglia di pensiero, sento esclamare, mi giro e dietro me una donna dai capelli rossi di un pettinato spettinato, zigomi pronunciati e labbra delicatamente contornate di un tramonto acceso.
Noi siamo puro amore, solo gli angeli, o i demoni, possono pronunciare una frase così intensa e avvolgente dinnanzi al Trionfo dei Sensi dei fratelli Preti. Qualsiasi cosa detta in questo contesto è banale e nessuna frase può essere pronunciata senza offendere la grandiosità dell’opera. Hai colto l’autenticità di questa opera, ai parlato sottovoce con rispetto e con Amore, poche persone sono in grado di avvicinarsi con intensità e trasmettere una sensazione così forte. Grazie del complimento, se vuole finisco di esprimere il mio concetto dell’amore, senza offendere i fratelli Preti. Noi siamo amore puro. Tuttavia non sempre riusciamo a renderci conto di questa nostra qualità dell’essere. Al contrario cadiamo facilmente preda di rabbia e gelosia che generano sofferenza e lacerazione interiore. Abbandonandoci alla rabbia, alla tristezza e alla gelosia, siamo diventati maestri di questa arte negativa. Per diventare Maestri nell’Amore, così come nella pittura, è necessario praticare l’amore, in primo luogo verso se stessi.
La pratica quotidiana crea il Maestro d’Amore. È un amore che non dipende da cause esterne, è un sentimento che non ha obblighi né resistenze. Semplicemente fluisce nel nostro cuore in una tale abbondanza che non possiamo fare a meno di donarne agli altri. È talmente puro da non richiedere nessuna condizione per essere donato e ama perché vuole farlo indipendentemente dalla persona che ha di fronte. Finisco la riflessione e mi accorgo che si erano avvicinate altre persone ad ascoltare il significato dell’amore puro che siamo noi. Ilaria, la donna dai capelli rossi e le labbra contornate di tramonto, mi offre un caffè dicendomi che aveva registrato le mie parole e ripreso i gesti delicati con cui spiegavo l’amore indicando alcuni soggetti del Trionfo dei Sensi. Una lezione magistrale, se mi autorizzi la voglio mostrare ai miei studenti del liceo artistico di via Ripetta per spiegare che noi siamo puro amore in tutto ciò che facciamo.
di Claudio Caldarelli