Tutto accade…
Tutto accade intorno a noi e dentro di noi, in ogni momento.
Fare o non fare non cambia ciò che accade, è noi dobbiamo essere parte dell’accaduto, come la canne al vento, come la neve sui monti. Quando nevica il Corvo non oppone resistenza, ma rimane immobile e accoglie nel suo ventre la neve fino a coprirlo in attesa della primavera. Accade che l’ape o la farfalla riprendono a volteggiare sui fiori a Campiglione quando la neve si scioglie lasciando che tutto accada.
Così è dentro di noi, ciò che accade e ci commuove, o ci rende tristi o sofferenti, accade senza la nostra partecipazione. Noi siamo spettatori assenti nel processo degli eventi. Noi siamo l’energia che c’è comunque sia ciò che accade. Dobbiamo essere incorporei, immateriali, solo filamenti di luce in movimento in modo che l’accadimento ci attraversi senza condizionare il nostro essere. L’essenza della non essenza genera accadimento, essere e non essere per divenire tutt’uno con ciò che accade: ciòccaè aè si dice in dialetto…i passi si succedono, il vento spazza le foglie secche e pulisce il nostro volto dal puzzo, dal letame che l’esistenza ci ha sparso. La mente che ci impone di scegliere di fare di aggrovigliarci con un esistenza che non scorre, che s’intoppa ad ogni pensiero formato che viene dall’ oscuro, dal demonio. Chill ca è a è, chiog a è a è. Non si può cambiare il flusso di un fiume di un torrente della sorgente di campiglioni, tutto scorre, Panta rei. Eppure siamo li a pensare che qualche magia o qualche illustre possa cambiare il flusso di un intero ed infinito universo…
In questo Universo accade che il mulo zoppo non è un mulo zoppo ma una entità superiore, vivente e respirante oltre ciò che vediamo, in esso ciò che accade non è ciò che accade ma un manifestarsi di bontà superiore contaminata dalla umile esistenza del suo pastore Cristian. Da buon samaritano, Cristian, accoglie gli accadimenti senza esserne sfiorato o disilluso, ma rimane al suo posto con le sue mucche che sono il suo accadere quotidiano e con il suo mulo zoppo, per molti un fastidio da abbattere, per Cristian l’accoglienza di ciò che accade senza esserne sfiorato. Nella magia del Corvo tutto accade e niente accade ma tutto è, cioccaè aè..e chi non riesce a vedere la magia che poi non esiste perché l’esistenza t’impone di fare, non di perderti con continui sogni che tali non sono.
Il fare il muovere il vivere, senza riflettere. Camminare dietro un mulo, svegliarsi all’ alba e lasciarsi trasportare dal giorno incombente che procede come deve essere. Uno scorrere senza meta senza fine, con in braccio un mucchio d’amore da spargere, perdere, veder volare….nel volo di una farfalla come nel frullo del passero così vero da non essere reale, così reale da non essere vero, ciò che accade ci attraversa e ci pervade, ma ci rende liberi o schiavi dal dolore e dall’amore solo se nel fluire lasciamo scorrere le sensazioni e le pulsioni per essere semplicemente energia universale oltre la nostra essenza. La semplicità ti proietta nello spazio del non sapere, dell’essere presente dove tutto accade, così l’amore, accade, dentro di noi e intorno a noi ed è infinito, immenso, talmente immenso da essere percepito dentro il nostro cuore. Accade così che l’amore accade e l’amore che accade è madre e figlio. È fiore, è pianto, è respiro, è vagito….Così è, vivere in solitudine immergersi nella amata natura, scioglie le placche incrostate che offuscono l’animo. Toglie il velo che nasconde la vera realtà. Siamo quel che siamo umili esseri viventi che non sappiamo di non sapere. Un Ego che si aggancia al nulla. E niente più.
di Sergio Savini e Claudio Caldarelli