Libra, il bit-conio del Neo Impero
Zuck ha trovato il nome di battesimo della sua moneta un anno prima della sua venuta allo splendore del mondo. Si chiama Libra, riferimento più che esplicito al peso e alla bilancia. Verrà alla web-luce nel 2020, ancora riservato il mese e il giorno. Certamente i suoi astrologi stanno controllando bene le effemeridi planetarie e stellari, segno, ascendente, casa lunare, congiunzioni, trigoni e quadrature. Nulla può essere lasciato al caso, tantomeno al caos, sia esso celeste e, tantomeno, umano. Si tratta, infatti, di niente di divinamente meno che della prima moneta della storia universale con valore legale presso due miliardi e mezzo di individui. Tanti sono gli iscritti a Facebook, dalle più grandi capitali alle lande più sperdute del pianeta. E se un domani – che è già uno strategico oggi – popoleremo luna, pianeti e stazioni spaziali, Libra sarà già di default – ossia selezionato automaticamente, di base – dentro i miliardi di circuiti connettivi e inter-comunicativi inter-astrali. Un Neo Social Impero, senza più confini interni, mura, sotterranei bancari blindati, riserve auree, frontiere cartacee di leggi, regolamenti, contratti, articoli, postille e sotto postille. Zuck, un digital-capitalista americano privato, si auto incorona imperatore planetario e interplanetario in forza della sua strapotenza informatica. E il suo primo atto deliberativo è quello più impositivo di ogni decreto imperiale: battere moneta.
Libra è tecnicamente una stable-coin, ossia una cripto-valuta, una moneta virtuale ancorata a un paniere di valute, assett e titoli stabili, tra i quali l’asse portante è il dollaro Usa. Vale qualche decimale più del dollaro (1 LBR = 1,0493 $), e qualcuno meno dell’Euro (1 LBR = 0,94 euro). Sarà dunque meno fluttuante delle attuali cripto-valute in web circolazione. E di fatto istantanea nei trasferimenti, pagamenti, versamenti tramite Messenger e WhatsApp. Non è una permessionless, tipo Bit-Coin o Ethereum, articolate su una blockchain aperta a tutti senza permesso, ossia auto validante ogni singolo passaggio di un’operazione. Libra, invece, è permissed, ossia riservata solo a chi dispone dei requisiti di accesso. Fb non esclude che un domani possa diventare permissionless, e sembra facile capire che lo sarà quando avrà esteso il suo dominio alla totalità valutaria. Il wallet, o portafoglio digitale, è gestito da Calibra, con sede legale a Ginevra. Un consorzio di grandi aziende informatiche mondiale già si sono satellizzate attorno a Emperor Zuck. Altre lo faranno. Nel cartello non è presente al momento alcuna banca.
Le istituzioni politiche, economiche, finanziare, monetarie internazionali sono in allarme e sul piede di guerra contro l’operazione già al suo primo annuncio ufficiale. Dagli Usa, all’Europa, alla Cina, alla Russia, al Giappone, all’India, ecc. Da Wall Street alle altre Borse mondiali. La natura imperiale della mossa, infatti, non può sfuggire e a nessuno. Tanto più che diversi Stati, tra i primi proprio quelli russo e cinese, stavano studiando l’emissione di loro cripto-valute. Né l’impero del Dragone cinese, né quello dell’Orso russo, per quanto estesi, potranno mai competere con la l’infinito intrinseco, ossia con l’essenza stessa della sconfinatezza di un global social mediatico.
Il Digital-Emperor lo sa. Per questo ha annunciato il suo bit-conio, intendendo e decretando insieme: “Sarete voi a dovervi adeguare al Neo Impero”. Tanto futuro splendore aureo monetario non basta però a cancellare quella indelebile macchia del passato che si chiama Cambridge Analytica. Ma di questo parliamo in altra rubrica del giornale.
di Riccardo Tavani