Il sogno di trasferirsi alle Canarie tra benessere e sicurezza

Confrontare i punti di debolezza delle fiscalità italiana in Europa è al momento lo sport preferito da molti e soprattutto da chi ha ultimamente perso il lavoro o semplicemente sogna di godersi la pensione senza il rischio di non arrivare a fine mese.

Al fine di poter intraprendere una valutazione sulla convenienza di una scelta di cambio di vita o di strategia di investimento all’estero bisogna necessariamente modificare il punto di vista abituale che siamo soliti avere sulla visione del tributo, immaginarlo quindi come forza propulsiva dell’intera fiscalità ed economia di una nazione: una leva strategica!

Non più un incubo che incombe sui nostri introiti, una risorsa invece da utilizzarsi per lo sviluppo della società. Una visione ottimistica della fiscalità come risorsa, come fiore all’occhiello di uno Stato per investitori nazionali ed esteri, imprenditori o semplici cittadini.

Scelte audaci e regimi fiscali agevolati attirano capitali, ma producono soprattutto BENESSERE: parola chiave che riassume la scelta strategica di trasferire le proprie attenzioni su altri territori.

Compito della politica fiscale dei Governi dell’UE in questo momento è individuare le leve strategiche che possano contribuire alla realizzazione di idonee riforme riducendo la pressione fiscale e rilanciando gli investimenti, sostenendo la creazione di nuovi posti di lavoro e la riduzione delle disuguaglianze garantendo altresì l’adempimento degli obblighi tributari con la riduzione del ‘sommerso’.

L’art. 1, comma 142 della L. 28 dicembre 2015, n. 208 (c.d. “Legge di stabilità 2016”) ha modificato l’articolo 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (T.U.I.R.): in luogo delle abrogate disposizioni, si è previsto un criterio univoco e fissato ex lege di identificazione dei Paesi a fiscalità privilegiata e dei regimi fiscali speciali, individuato nel livello nominale di tassazione inferiore al 50 per cento di quello applicabile in Italia.

Negli ultimi anni, però, molti Italiani si sono trasferiti nelle Isole Canarie: dal pensionato che voleva permettersi una vecchiaia serena e sostenibile, al disoccupato che è in cerca di lavoro, fino all’imprenditore che vuole avviare un business di successo senza il peso di imposizioni fiscali sempre più pesanti. Perché? Un regime fiscale agevolato e diverse possibilità di fare impresa in modo sostenibile ha attirato sempre più persone accomunate dalla volontà di migliorare la qualità economica e sociale della propria vita.

Cambiare vita e vivere bene però non è semplice come sembra. Prima di trasferirsi bisogna informarsi, studiare bene e farsi aiutare da persone competenti nella gestione di tutte le pratiche burocratiche e fiscali che bisogna affrontare, dall’acquisto/affitto della casa, alla costituzione di una nuova impresa. La conoscenza dello spagnolo è inoltre fondamentale per essere ‘accettati’ e poter intendere senza equivoci il ‘diverso’ mondo della burocrazia spagnola.

Il costo della vita alle Isole Canarie è più basso rispetto a quello italiano. Allo stesso tempo gli stipendi sono proporzionalmente inferiori, però le tutele sindacali e contrattualistiche, a cui siamo abituati, sono quasi inesistenti. Per riuscire a migliorare il proprio benessere, non basta recarsi a Gran Canaria ed aprire una gelateria in un centro commerciale, o il classico bar sul lungomare: no, questi esempi sono proprio il primo passo per il fallimento della propria vita.

 Dal punto di vista fiscale è vero che le Isole Canarie hanno un regime fiscale estremamente differente rispetto a quello spagnolo, fatto di molte deduzioni ed agevolazioni. Sono previsti infatti sgravi anche per l’acquisto di alcuni alimenti, inoltre chi abita in affitto con un reddito netto inferiore a 28.000 euro può ricevere una deduzione fino a 800 euro l’anno, se ad esempio si ha un coniuge a carico si dimezza l’imponibile per due.

Attualmente nell’Arcipelago la condizione migliore è sicuramente quella dei pensionati. Infatti, a chi risiede alle Canarie, l’Inps accredita la pensione lorda e secondo lo schema fiscale canario si può ‘guadagnare’ circa il 15 per cento in più!

Infine si hanno sconti del 75% per viaggi in traghetto o in aereo per visitare le 7 isole o fare una puntatina a Siviglia, Barcellona, Madrid o qualche altra città della Spagna.

Sicurezza e benessere, nonché un clima caldo tutto l’anno,  sono quindi diventate le parole chiave che hanno sostituito tassi agevolati e fiscalità privilegiata nelle aspettative di vita dell’italiano medio. Per questo si preferiscono le Canarie rispetto ad altri Paesi della black list con apparenti maggiori vantaggi fiscali!

di Tommasina Guadagnuolo