Cecilia Sala agli arresti in Iran. Farnesina al lavoro per liberare la giornalista italiana

E’ stata arresta la giornalista Cecilia Sala, giovedì 19 dicembre a Teheran, mentre si recava in aeroporto per rientrare in Italia. Da allora si trova in una cella d’isolamento nella prigione di Evin, dove vengono detenuti dissidenti iraniani e cittadini stranieri. Un carcere ormai simbolo della repressione politica del regime. 

La giornalista era partita da Roma per l’Iran il 12 dicembre con “regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta”.

Per chi non ne fosse informato, Cecilia Sala è non solo collaboratrice di Choramedia, la Podcast Company Italiana per la quale realizza “Stories”, giornalista de Il Foglio, scrittrice e grande esperta di esteri, è una delle croniste più attive e seguite sui social con oltre 400mila followers su Instagram. Le sue inchieste, a soli 29 anni, hanno spaziato dall’Afghanistan all’Ucraina.

Era stata in Iran diverse volte, sapeva come muoversi, cosa poter fare ma anche fin dove poteva spingersi. Durante il suo regolare visto giornalistico di una decina di giorni, aveva pubblicato già alcuni reportage su come stesse cambiando lo scenario in Iran dopo la caduta, in Siria, di Assad.

La notizia dell’arresto è stata mantenuta riservata finora (oggi 27 dicembre) in quanto sono in corso da giorni trattative tra il governo italiano e quello iraniano per la liberazione della giornalista e i negoziatori italiani avevano richiesto il massimo riserbo per non compromettere le trattative stesse.

Il governo iraniano non ha comunicato pubblicamente le accuse contro la Sala ma è possibile che non siano state ancora formulate.

La giornalista de Il Foglio ha avuto la possibilità di effettuare due telefonate ai parenti.

Nella dichiarazione del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, sembra che Cecilia Sala sia in buona salute e che era in Iran come inviata di guerra per svolgere servizi giornalistici. Vedremo quali sono i capi di imputazione ma il governo fin da subito sta lavorando con la massima discrezione per cercare di riportarla in Italia.

Su disposizione dello stesso Ministro Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione e in coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione.

Sembra ormai ovvio a tutti che le trattative con un paese come l’Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare ma solo con un’attenta azione politica e diplomatica ad altissimo livello.

Il giorno dopo il suo arresto, venerdì 20 dicembre, la presidente del Consiglio Meloni e il Ministro degli Esteri Tajani, già informati dei fatti, avevano cominciato ad occuparsi del caso con l’unità di crisi del Ministero degli Esteri italiano, i servizi di intelligence (Aise) e l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei.

Per le prime ventiquattro ore la giornalista è stata tenuta in custodia senza possibilità di comunicare con nessuno. Poi le hanno permesso di fare due telefonate, una alla famiglia e una al suo compagno, il giornalista Daniele Raineri. Sembra che durante queste telefonate, la donna abbia detto di stare bene e non essere ferita. E’ anche molto probabile che abbia dovuto leggere un testo scritto, perché sembra che abbia usato alcune espressioni che non suonerebbero naturali e corrette in italiano.

Anche la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) si unisce alla Fnsi nel

chiedere alle autorità iraniane di liberare “immediatamente e incondizionatamente” la giornalista. “Deploriamo la strategia iraniana di imprigionare i giornalisti stranieri per ottenere qualcosa in cambio. La nostra collega italiana Cecilia Sala – dichiara il segretario generale della Ifj, Anthony Bellanger – è l’ultima vittima di questa macabra pratica. Chiediamo alla comunità internazionale di fare pressione sulle autorità iraniane affinché rilascino subito la reporter”. 

Stefania Lastoria