Il lato nascosto, oscuro, represso nella personalità di ogni individuo

Diceva Freud: “ogni uomo ha istinti aggressivi e passioni primitive che lo portano allo stupro, all’incesto e all’omicidio e che sono tenute a freno, in maniera imperfetta, dalle istituzioni sociali e dai sensi di colpa”. In ognuno di noi c’è un lato oscuro a volte sconosciuto che non esce, non si manifesta mai. È li, dormiente. Incatenato nelle profondità della nostra mente.

Normalmente è represso, esso è tenuto a freno dalla morale, dalle regole e dalle leggi, relegato nel più profondo del nostro io dall’educazione avuta, dalla scuola e dal credo religioso.

Quando anche una di queste è fragile, le catene che imbrigliano il nostro lato oscuro si fanno più deboli. Basta un poco per rompere il freno che ci trattiene. Emozioni, passioni, rabbia, odio e vendetta scatenano il nostro lato oscuro.

Quindi siamo tutti uguali quello principalmente quello che ci differenzia nell’essere una persona onesta piuttosto che un delinquente è il ambiente socio culturale che si vive.

Non ci sono quindi i buoni o cattivi, le persone sono sia buone che cattive, ciò che le differenzia è il prevalere dell’una o dell’altra componente che ognuno ha dentro.

Quante volte si leggono notizie di persone miti che commettono fatti delittuosi. Tutto dipende da numerosi fattori, che possono essere psicologici ed occasionali ma che rendono il comportamento umano inaspettato.

Forti emozioni, delusioni, oppure vessazioni subite piuttosto che violenze o molestie che fanno prevalere la parte cattiva che è in noi. È classica la frase “non me lo sarei mai immaginato è stata sempre una persona tranquilla, mai fatto del male a nessuno”, quante volte l’abbiamo sentita.

Nessuno può immaginare, fino a che non si manifesta improvvisamente, quale è il grado di cattiveria che esiste nel nostro vicino, marito, moglie, figlio, parente, collega etc etc… nessuno può saperlo. Stabiliamo chi è cattivo e chi è onesto solo dalle apparenze, ma non possiamo vedere realmente il potenziale cattivo. Non possiamo sapere quali sono i limiti dei suoi freni. Non sappiamo degli altri, perché fondamentalmente non sappiamo di noi. Siamo esseri intelligenti ma pur sempre una razza animale che popola il pianeta terra.

Si da per scontato che i criminali siano persone inclini alla cattiveria, per cui chi commette reati gravi e meno gravi sia una persona cattiva, punto. Ma spesso scavando nei fatti di cronaca ci si accorge che dietro a qui criminali ci sono persone normali. Normali fino al momento in cui hanno rotto le catene dei loro freni inibitori perdendo il controllo delle emozioni.

In guerra perdere il controllo dei freni inibitori avviene abitualmente. Uccidere diventa normale. Si convincono le persone ad uccidere, usando il credo religioso, la cultura il razzismo. Facendo leva su pressioni psicologiche che mischiate alla paura e alla disperazione rendono la persona sciolta dai freni morali e quindi legittimata ad essere cattiva.

Può accadere allo stadio, quando anche il bravo dei ragazzi insieme ad altri mette in atto comportamenti distruttivi e violenti. Possono accadere in rituali come il nonnismo delle caserme, quando si offende e si umilia un coetaneo solo perché è di uno scaglione successivo al proprio. Può accadere nel corso delle calamità naturali, quando degli onesti cittadini si trasformano in sciacalli, sfruttando una situazione drammatica per impossessarsi di altrui cose.

Insomma anche la persona più onesta messa in condizioni estreme o di poter trarne vantaggio si trasforma in un criminale. Ma è impossibile stabilire il grado di cattiveria di ognuno di noi fino a quando le catene del nostro lato oscuro si rompono liberando la nostra energia negativa recondita. Quanta energia liberiamo nello sfogo che ci è stato provocato può non essere proporzionale. Può essere talvolta esagerata. Dipende da quanto si è accumulato dentro di noi.

Siamo esseri umani alla nascita non siamo né buoni né cattivi, siamo e basta. È la vita che ci forgia e siamo noi crescendo nel rispetto delle regole, delle leggi e dei valori di un sereno convivere a essere buoni o meno buoni. Sta a noi frenare il nostro lato oscuro.

di Maria De Laurentiis

 

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