Non è amore, è la strage delle donne

Le cifre sulla violenza di genere sono allarmanti. In tutto il mondo, ne è vittima una su tre donne. In altre parole, un terzo delle donne su tutto il pianeta è vittima di atti violenti per il semplice fatto di appartenere al genere femminile. Le cifre variano da un paese all’altro, ma si tratta di un fenomeno diffuso in tutto il mondo.

Una lunga serie di tragedie avvenute in ambito familiare e non solo. Agghiaccianti fatti di cronaca che vedono vittime mogli, conviventi e fidanzate. Un dramma sottostimato che può essere risolto soltanto attraverso un cambiamento culturale profondo che parta dall’educazione al rispetto dell’altro fin dalla più tenera età. Una tragedia quella del femminicidio che deve portare ad iniziative istituzionali forti. Si tratta di sconfiggere una vera e propria catastrofe.

Cosa sta succedendo? Perché sebbene le legislazioni si siano evolute, le donne di tutto il mondo continuano ad essere oggetto di maltrattamenti?

Molteplici sono i volti della violenza di genere. I principali agenti della violenza di genere sono gli uomini, in particolare i partner sentimentali. Il fenomeno è principalmente di aggressione all’interno della coppia. Si va dalla violenza verbale, volta a sminuire e umiliare la donna, fino alla violenza sessuale e atroci assassini.

Questo non è amore, è la strage delle donne. È successo e sta succedendo ancora. Donne uccise, donne sfregiate con l’acido. Donne prese a calci e pugni, donne con la faccia pesta. E che nessuno parli d’amore perché non è di amore che si tratta.

Troppe storie di amanti, mariti, fidanzati, spasimanti che hanno trovato più coraggio per uccidere che per accettare un “no” o un addio. Sembra che per molti uomini sia difficile smettere di vedere le donne come oggetti sessuali al loro servizio. Vedono la donna in modo anonimo, come un corpo che deambula e il cui unico scopo è di soddisfare i loro desideri. E vedono la loro donna come una proprietà che hanno “legittimamente” acquisito. Si servono della forza quando la donna resiste alle loro pretese. Trasformano l’aggressione nel loro meccanismo di controllo e sottomissione.

Ci sono ancora molti uomini che non sembrano essere disposti ad accettare la nuova realtà. La maggior parte di loro ha problemi con il fatto che le donne studino o lavorino, ma reagiscono male di fronte ad altri segnali di indipendenza femminile. Da ciò il fatto che la violenza di genere si concentri soprattutto nella coppia. Posso dire che predomina ancora lo stereotipo dell’uomo forte, del maschio superiore.

La violenza contro le donne continua spesso ad essere scusata e giustificata e ci sono uomini che si sentono ancora in diritto di essere violenti. La violenza contro le donne è molto estesa, non denunciata e soprattutto impunita da noi e in tutti i Paesi del mondo. Aumentano le donne con ferite, raddoppiano quelle che dichiarano di aver avuto paura per la loro vita nell’ultimo episodio di violenza.

C’è ancora bisogno di dire no alla violenza di genere. Un’emorragia che allarma. Donne prese a pugni, afferrate con forza, colpite con oggetti, minacciate con coltelli e pistole, e in alcuni casi anche costrette a rapporti sessuali senza il loro consenso. Molte altre, invece, sono state oggetto di stupro. Dati questi che fanno rabbrividire. La stima delle donne che per paura di ritorsioni a loro stesse e ai propri figli non denunciano la violenza subita è incalcolabile.

Non ce ne rendiamo conto, ma oggi più di ieri c’è un forte bisogno di rieducare al rispetto dell’altro. Di rieducare all’amore.

di Maria De Laurentiis

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