Uccisa ad Haiti suor Luisa Dell’Orto, la missionaria italiana che si prendeva cura dei bambini di strada
A pochi giorni dal suo 65 compleanno, suor Luisa Dell’Orto è deceduta nell’ospedale della capitale di Haiti, dove era stata trasportata subito dopo essere rimasta gravemente ferita in una aggressione armata, forse un tentativo di rapina. “Seur Luisa”, come la chiamavano sull’isola di Haiti, è l’esempio di una vita dedicata ai bambini. E’ stata uccisa sulla strada, le stesse strade da cui provenivano i bambini ospiti della “Casa Carlo”, un centro religioso di aggregazione giovanile in uno dei quartieri più poveri di Port-au-Prince, dove suor Luisa, dal 2002, aveva un ruolo di spicco nell’attività di recupero e sostegno delle centinaia di migliaia di bambini vittime di sfruttamento, provenienti dalle baraccopoli della capitale o da piccoli centri dell’isola e destinati a diventare schiavi del lavoro domestico, del turismo sessuale o bambini soldato.
Anche Papa Francesco, nell’Angelus, ha voluto ricordare la missionaria originaria della provincia di Lucca, ma dal 1987 impegnata in missioni in Madagascar e in Camerun, dove ha vissuto per dieci anni in una foresta, per poi arrivare nel 2002 ad Haiti, dove vivrà l’esperienza devastante del terremoto del 2010 e si impegnerà attivamente per la ricostruzione.
“Desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari e alle consorelle di Suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa ieri a Port-au-Prince, capitale di Haiti. Da venti anni Suor Luisa viveva là, dedita soprattutto al servizio dei bambini di strada. Affido a Dio la sua anima e prego per il popolo haitiano, specialmente per i più piccoli, perché possano avere un futuro più sereno, senza miseria e senza violenza. Suor Luisa ha fatto della sua vita un dono per gli altri fino al martirio”.
Ma, a leggere i dati, è davvero difficile immaginare per i bambini di Haiti un futuro sereno, senza miseria e violenza in tempi brevi. L’isola ha infatti il più alto tasso di mortalità dell’America Latina. Secondo quanto riportato dall’organizzazione umanitaria CESVI, un bambino su 10 non raggiunge i 5 anni di età. Quasi il 50% non ha accesso all’istruzione e, solo nella capitale, sono più di 2000 i minori che vivono in strada.
di Nicoletta Iommi