Migrazioni, una prospettiva per il prossimo secolo

L’Africa scoppia di guerre e di figli.  

Il Continente tra 100 anni moltiplicherà la sua popolazione toccando cifre clamorose, mentre i suoi stati sono lacerati dal fuoco fratricida di tante guerre dimenticate.

In Congo, In Somalia, in Sudan, e in tanti altri paesi.

Migliaia di persone, per esempio, in queste ore sono costrette a migrare lontani dal Sudan, un paese martoriato da decenni di guerre civili, nonostante il grande sforzo di mediazione di Papa Francesco.  

Nei prossimi cento anni l’Africa riverserà in Europa centinaia di migliaia, milioni di giovani disperati in fuga da guerre e povertà, che arriveranno in paesi come l’Italia, del quale il Censis nel suo ultimo rapporto descrive un futuro da culle e aule di scuola vuote.  

Africa ed Europa non hanno scelta: crollare separate o darsi la mano, per affrontare insieme i prossimi secoli.  

Se questo è vero, è anche vero che probabilmente, quasi sicuramente, le classi politiche dei due Continenti non realizzeranno nulla di tutto questo. Africa ed Europa crolleranno separate.

In Africa le élite politiche (e spesso anche religiose) continueranno a mangiare e sguazzare nella loro endemica corruzione, mentre in Europa ancora oggi non c’è una linea comune per affrontare le migrazioni, i politici fanno i cialtroni e i bambini affogano nel mediterraneo.

I prossimi secoli ci travolgeranno e ci annienteranno, venendoci addosso con una furia e una violenza tali da polverizzare le inconsistenti rovine delle nostre ridicole società. 

Benissimo, vorrà dire che saremo costretti a risorgere dalle ceneri che rimarranno di noi.  

Giacomo Fagiolini