L’alibi
Come può non suscitare simpatia la giustificazione del “cognato più famoso d’Italia” ovverosia del ministro Lollobrigida? Un uomo coraggioso che ha preferito passare per ignorante piuttosto che razzista, pur edotto che a Roma il termine ignorante si colora di negatività estrema perché significa soprattutto maleducato, rozzo, violento.
Certo, è difficile pensare che ragazzi cresciuti nella nostalgia dei tempi che furono e nella lettura di “Mein Kampf” non conoscano il significato della parola “Sostituzione Etnica”, eppure il nostro ci dice il contrario. In ogni caso, che sia ignorante o smemorato poca importa, per me rimane un uomo che ha del fegato, come del resto tanto coraggio ha avuto La Russa, un altro ignorante, nel chiedere scusa a proposito di via Rasella: l’ignorantone, male informato chissà da chi, sosteneva che i partigiani avevano ucciso invece che soldati nazisti, pacifici suonatori di tromba e clarinetto. Per tutti quelli che ignorano i fatti di via Rasella, li rimandiamo alla lettura dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Rassicuro tutti quelli che volessero farlo, che leggere non fa male.
Insomma, con Lollobrigida, La Russa, Rampelli, Donzelli e gli scarti residuali di Piantedosi, sembra proprio che i nuovi ministri facciano a cazzotti con le parole, tant’è che proprio non ci riescono (pur se tanti sono i suggerimenti) a dire quella che in queste settimane è diventata la parola chiave di una festa che a sentire alcuni è divisiva: antifascista. Rassicuro gli stessi di prima che non è una bestemmia e che la festa menzionata sopra è quella della liberazione dal nazifascismo. Nanni Moretti diceva in un film (Palombella Rossa) che “Le parole sono importanti” continuando dicendo “Chi parla male pensa male, vive male”. Se dovessero prudervi le mani, mi raccomando, non fate però come Moretti, non schiaffeggiate la giornalista. È vero che si può chiedere sempre scusa ma come fai a giustificarti in questo caso dicendo che sei ignorante piuttosto che maleducato e violento? Mi cade l’alibi!
Paolo Sabatino