IO MI CHIAMO G
Associazione Culturale Genta Rosselli
Presenta
IO MI CHIAMO G
Anteprima Nazionale
Testi e canzoni di Giorgio Gaber e Sandro Leporini
Adattamento Marco Zangardi e Marco Belocchi
Regia Marco Belocchi
Direzione musicale e arrangiamenti Andrea Moriconi
Interpreti Marco Zangardi e Maria Teresa Pintus
Musicisti Andrea Moriconi chitarra, Fabio Landi basso, Valerio Cosmai, batteria
Costumi e grafica Maria Letizia Avato
Luci Giorgio Rossi
Fonica Mauro Boninfante
Aiuto regia Valentina Maselli
Produzione A.C. Genta Rosselli
Ufficio stampa Andrea Cavazzini
GIARDINI DELLA FILARMONICA ROMANA
Rassegna “I SOLISTI DEL TEATRO” – XXIX edizione
Sabato 22 luglio 2023 – ore 21
NOTA DI REGIA
Riproporre Gaber a vent’anni dalla scomparsa non è soltanto un doveroso omaggio ad un grande artista, ma è necessario e indispensabile! In un tempo come il nostro, in cui i valori si sono totalmente dissolti, in cui il degrado culturale ha raggiunto minimi storici, in cui la politica non ha quasi più senso e certamente non rappresenta più il popolo, ma è asservita ai poteri forti, in cui globalizzazione, televisione, sistemi digitali, social e quant’altro sta sempre più soppiantando l’umano, spesso ci siamo trovati a pensare: ma cosa ne direbbe oggi Gaber di tutto questo, lui che, in qualche modo, lo aveva presagito, preconizzato, paventato? Ovviamente non lo sappiamo e allora andiamo a ripercorrere il pensiero, ovvero le canzoni e i testi straordinari di questo straordinario artista, forse unico nel panorama italiano, non solo per le sue peculiarità artistiche, ma per la coerenza assoluta, per non aver mai ceduto a compromessi o ai facili successi. Un’artista che sapeva toccare la mente, ma anche il cuore, con sarcasmo, con dolcezza, con intelligenza, con sensibilità e soprattutto con un’umanità coinvolgente.
Qualcuno ha detto che quando si usciva dai suoi spettacoli, (e noi siamo della generazione che ne ha per fortuna usufruito) ci si sentiva migliori, appagati da un senso di appartenenza umana. Ecco questo è il senso di riproporre ripensare e meditare Gaber. Certamente Gaber senza Gaber non è la stessa cosa, indiscutibilmente le interpretazioni erano un tutt’uno con i testi e le canzoni e ne
risultavano performance ineguagliabili. Purtroppo questo accade ed è accaduto con tutti i grandi autori-interpreti, da Molière a De Filippo, da Luis Armstrong ai Pink Floyd, ma è anche un modo per perpetuarne la memoria, il messaggio, la bellezza.
Naturalmente nel pensare lo spettacolo occorre operare delle scelte, anche dolorose, sacrificare brani che sono nella memoria collettiva, per non rischiare di fare una greatest hits che alla fine rimane in superficie. La nostra scelta ha voluto privilegiare il Gaber forse meno noto, tralasciando la politica in senso stretto, attenendoci semmai a qualche apertura sociale/comportamentale, e recuperando invece il Gaber più intimo, più sensibile, vorremmo dire più femminile. Perché in fondo Gaber aveva due anime, sapeva miscelare perfettamente quella maschile, più sarcastica e politica, a quella femminile, scura e malinconica, a tratti dolce e sensuale.
Anche per questo abbiamo scelto due interpreti che potessero sdoppiare queste due anime, un attore e un’attrice/cantante, proprio per restituire le due facce in lui così mirabilmente indissolubili, evitando però letture o altro, ma mettendo in scena i brani, ‘recitando’, nel senso più completo della parola, come del resto faceva lo stesso Gaber.
Nello stesso tempo come linea-up musicale abbiamo scelto un trio dalle venature rock, il classico chitarra-basso-batteria, (con gli arrangiamenti del M° Andrea Moriconi), per rendere al massimo la musicalità dei brani, esaltarne le armonie e la modernità e perché no anche una certa aggressività tutt’altro che retro.
La scenografia invece sarà, a parte qualche elemento scenico, tutta visuale, con proiezioni che supporteranno sia i momenti musicali che quelli in prosa.
I contrasti e chiaroscuri di questa scelta sono la nostra linea d’interpretazione di brani come Prima dell’amore e Dopo l’amore, di Quando sarò capace di amare o Com’è bella la città, oppure di Piccoli spostamenti del cuore, Lo specchio, etc.
Ci auguriamo che Gaber possa ancora una volta toccare i cuori e le menti di tutti!