La Costituzione è qualcosa di potente

La redazione di Stampa Critica si complimenta con il Direttore, Claudio Caldarelli, per aver vinto il Concorso Nazionale di Poesia sul tema «La Costituzione Italiana: fondamento dell’educazione e scudo della libertà». La premiazione che era prevista lo scorso anno è slittata per via della pandemia al 7 agosto scorso ed è avvenuta nella villa comunale di Coreno Ausonio nella cornice di un “palcoscenico” ben organizzato.

L’evento è stato magistralmente condotto da Domenico Adriano, membro della Giuria, a cui ha fatto da alter ego Giuseppe Di Siena, Presidente di Giuria. I due hanno abilmente “duettato” commentando, dalla nascita del concorso, il suo cammino e i temi di ogni edizione. Il Sindaco di Coreno Ausonio, Simone Costanzo, insieme alla Delegata alla Cultura, Rosalba Belmonte, hanno ringraziato presidente e giuria nonché l’organizzazione per avere regalato alla cittadinanza di Coreno un momento di così alto spessore culturale.

La Giuria così composta, Presidente onorario Tommaso Lisi, il Presidente della Giuria Di Siena Giuseppe, i componenti Adriano Domenico, Antonio Vanni, Silvia Di Bello, Gaspare Biagiotti, decideva che il primo premio andasse a Claudio Caldarelli, con la sua poesia “Mio padre non mi ha mai letto una fiaba”.

Ha detto Domenico Adriano sulla poesia di Claudio Caldarelli “È un vero e proprio racconto. È storia dei nostri padri e delle nostre madri che nella sofferenza ci hanno appena preceduti. Versi secchi, martellanti, chiari come è sempre la realtà della vita che però va detta per poterla vedere e anche per esorcizzarla e questa cosa la può fare soltanto una lingua giusta, la lingua della poesia”.


Claudio Caldarelli ha replicato “In questa poesia c’è qualcosa di più che i versi che in qualche modo ci sono dentro, perché la Costituzione è qualcosa di potente, qualcosa che ci permette oggi di essere qui. Come forte è l’elemento che ci permette di ricordare di non dimenticare. C’è una frase di Cesare Pavese scritta sul monumento ai Caduti di Coreno Ausonio che è bellissima e che ci permette di capire quanto dolore c’è stato e quanto ce ne sarà se dimentichiamo quel dolore. Credo che questa nostra Costituzione ci permetterà di diluire quel dolore e fare in modo che non si ripresenti più”.

 Mio padre non mi ha mai letto una fiaba

Mio padre

non  mi ha mai letto una fiaba

non sapeva leggere

la scuola era per pochi

non c’era la Costituzione:

“La scuola è aperta a tutti” art. 34

 

Mio padre

ha fatto la guerra

ai fratelli d’Africa

contro la sua volontà,

non c’era la Costituzione:

“L’Italia ripudia la guerra” art. 11

 

Mio padre

non aveva un lavoro

ma zappava la terra, non sua

dall’alba al tramonto,

non c’era la Costituzione:

“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro” art. 4

 

Mia madre

faceva lo stesso lavoro di un uomo

veniva molestata

ed era pagata di meno,

non c’era la Costituzione:

“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e,

a parità di lavoro, le stesse retribuzioni

che spettano al lavoratore” art. 37

 

Mio padre

Quando era malato non aveva un dottore

non poteva essere curato

non c’era la Costituzione:

“La Repubblica tutela la salute…” art.32

 

Mio padre

È morto il 25 aprile, in montagna

il giorno della Liberazione

combatteva per lasciarmi un sogno:

“La Costituzione”

 

La Redazione di Stampa Critica

Video della premiazione