SULLA GMG DI LISBONA
“Siamo nel tempo degli algoritmi, che ti associano preferenze per vendere prodotti, ma tutto questo non interpella la tua unicità. Siamo stati chiamati per nome, nessuno è qui per caso, Nessuno è un numero, un oggetto, ma è un Volto, e lo è perché è stato amato”.
Papa Francesco ha rivolto queste parole al mezzo milione di giovani presenti all’inizio della Gmg di Lisbona.
Il Vescovo di Roma, contemplando il Volto del Dio morto in croce per Amore, ha affermato il valore di ogni singola Persona, e lo ha fatto nella ferma opposizione alle logiche di un Sistema che, subdolamente, usa la retorica dell’unicità per poi di fatto consumarla, riducendo le persone a dati oggettivabili e manipolabili, buoni per accrescere potere e ricchezza di padroni che neanche vediamo più.
Diciamocelo chiaro, con serenità: cadendo i due polmoni sui quali poggia il Cuore del valore unico e irripetibile di ogni essere umano, che sono l’idea socratica di Daimon, del destino unico proprio di ogni persona, e Gesù Cristo morto in croce per testimoniare che La Fonte dell’Essere è un Amore che ci chiama per Nome, il Mondo si avvia in un tempo dominato dalla Tecnica che non potrà che ridurre gli umani a funzionari più o meno performanti dei suoi ingranaggi insensati.
Lo farà senza cattiveria, lo farà con indifferenza.
Io tendenzialmente non sono un fan di eventi come le GMG, né del cattolicesimo che queste manifestazioni trasudano.
Però dobbiamo, devo essere onesto: la Chiesa Cattolica, la Chiesa di Francesco, con tutte le enormi pecche ataviche di questa istituzione bimillenaria,
oggi rappresenta l’unica realtà che ha ancora la forza simbolica, culturale e spirituale di opporre al Sistema dominante una visione del mondo alternativa che non faccia ridere i polli, come le varie armate Brancaleone dell’Antisistema.
Questi ragazzi pieni di forza, di gioia, di vita, di voglia di esplodere, sono di fatto la nostra ultima e unica speranza.
Il Cristianesimo, e più in generale le millenarie sapienze dello Spirito e del Pensiero, sono, insieme con questi ragazzi, l’ultima Speranza.
Parlo con la consapevolezza di tutti i grandi limiti di manifestazioni di massa come questa.
Giacomo Fagiolini