Il Monte Soratte: Il Gigante Solitario del Lazio
Nel cuore del Lazio, a poco più di cinquanta chilometri da Roma, si erge maestoso il Monte Soratte, una montagna che sembra emergere dal nulla, sembra una sentinella silenziosa che veglia sulla valle del Tevere. Un monte avvolto da leggende e misteri, è un luogo dove la natura e la storia si intrecciano abbracciandosi eternamente. Con i suoi 691 metri di altezza, domina il paesaggio circostante, offrendo viste spettacolari.
Camminare sui suoi sentieri è come entrare in un mondo incantato. Attraversare la sua vegetazione rigogliosa, che muta con le stagioni lo rende incantevole.
Inerpicandosi lungo le sue pendici fa pulsare cuore e mette timore. La sua silhouette scura stagliata contro il cielo crepuscolare, lo fa apparire come un gigante addormentato. Si diceva che il dio Apollo avesse scelto questo luogo come sua dimora, e che i suoi boschi fossero popolati da creature misteriose.
Le grotte che si aprono lungo i sui versanti, come la famosa Grotta di Santa Lucia, nascondono stalattiti e stalagmiti che sembrano scolpite da mani divine. Questi antri, in passato, hanno offerto rifugio a eremiti e briganti, ma anche a chi cercava protezione durante le guerre.
Tra le pieghe della montagna si nasconde un luogo dal passato misterioso e angosciante: il Bunker Soratte. Costruito durante la Seconda Guerra Mondiale per volere del regime fascista, questa struttura sotterranea doveva servire come rifugio strategico per i vertici militari italiani in caso di attacco. Esso è formato da chilometri di gallerie scavate nella roccia, il bunker fu progettato per resistere a bombardamenti e attacchi nemici. Durante l’occupazione nazista, il comando tedesco, sotto la guida del Feldmaresciallo Kesserling, venne utilizzato come quartier generale per le operazioni in Italia. La storia narra che, prima della ritirata, i nazisti tentarono di distruggere il complesso, ma le gallerie resistettero, come la montagna che le ospita. Aleggia intorno a questo bunker il mistero di un tesoro anche se testimoni oculari affermano di aver visto i soldati tedeschi scaricare pesanti casse di legno all’interno del monte non avendo però contezza se ci fosse veramente oro in quelle casse di legno che vennero nascoste all’interno delle gallerie ma mai trovate. Sarà vero che c’è un tesoro nascosto o è leggenda? Non si sa ma questo dubbio rende questo monte ancora più misterioso. Per visitare il bunker bisogna informarsi sul sito https://bunkersoratte.it per avere conto dei giorni e degli orari di apertura.
Ma la legenda più interessante è quella di San Silvestro si narra che con soli tre salti di una mula dal Monte Soratte raggiunse Roma. Questa narrazione, ricca di elementi miracolosi e simbolici, si è tramandata nei secoli, intrecciandosi con la storia e la devozione popolare. Silvestro, futuro papa, si rifugiò sul Monte Soratte per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore Costantino, che all’epoca era ancora pagano. Scelse questo luogo solitario e mistico come rifugio, attirato dalla sua atmosfera spirituale e dalla sua vicinanza alla natura. Costantino, colpito da una grave malattia, avrebbe ricevuto in sogno l’indicazione di rivolgersi a San Silvestro per ottenere la guarigione. L’imperatore, allora, inviò i suoi messaggeri sul monte per cercare l’eremita. I suoi messaggeri lo trovarono intento in preghiera e sentita la richiesta dell’imperatore invocò l’aiuto divino montò su una mula che compì tre salti miracolosi arrivando a Roma dove battezzò Costantino che guarì dalla lebbra. Si dice che i luoghi dove avvennero questi salti siano ancora visibili oggi. Le tracce di questi miracoli sarebbero segnate da profonde impronte lasciate dalla mula alata di San Silvestro. L’eremo di San Silvestro, situato sulla cima del monte, è oggi meta di pellegrinaggi e di visite da parte di fedeli e curiosi. La storia di questo miracoloso viaggio continua a essere tramandata di generazione in generazione, alimentando la devozione popolare e il fascino del Monte Soratte.
Aurora Ercoli