20 giugno 1991: Berlino torna capitale

Un muro divideva in due la città. Un muro di lastre di cemento. Da un giorno all’altro furono separate strade, piazze, case e interrotti i collegamenti. La divisione è avvenuta quasi senza rendersene conto. Non si può più passare liberamente da una parte all’altra. I collegamenti tra la zona est e quella ovest sono bloccati; i cittadini non possono più entrare dall’una all’altra parte. Berlino fu divisa, spaccata in due.

Il 13 agosto del 1961 iniziò la costruzione del muro, un muro insuperabile davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti di tutte e due le parti, un muro che avrebbe attraversato tutta la città, che avrebbe diviso famiglie in due e tagliato la strada tra casa e posto di lavoro, scuola e università. Il confine tra est ed ovest diventò una trappola mortale.

I soldati armati pattugliavano il muro e sparavano a vista a chiunque avesse tentato di fuggire. Fossati, filo spinato, cani da guardia, fari e mine antiuomo vennero piazzati per impedire ogni tentativo di fuga. Gli edifici che si affacciavano sul muro vennero demoliti e furono murate le finestre, in modo che non si potesse sfuggire saltando da esse. Il Muro di Berlino diffuse tensione. Più di 171 persone vennero uccise perché tentarono di scavalcarlo.  Il Muro simbolo di un mondo spaccato a metà.

Il suo abbattimento avvenne il 9 novembre del 1989, la cosiddetta “caduta del Muro”, che rese possibile la Wiedervereinigung, ossia la riunificazione tedesca. I cittadini erano liberi di attraversare i confini del paese. Da est e da Ovest i berlinesi accorsero in massa, euforici, eccitati, increduli, piangendo, urlando di gioia, abbracciandosi. Ogni passo nella libertà sembrava irreale. Ogni passo aumentava la nitidezza e la consapevolezza della realtà: finalmente l’incubo era finito.

La gente prese martelli e picconi cominciando ad abbattere pezzo dopo pezzo parti del Muro. Alcuni in mancanza di attrezzi lo graffiavano, lo scalciavano, portando via anche solo briciole, mentre le gru e le ruspe a loro volta cominciarono ad abbattere porzioni più ampie. Il Muro venne fatto a pezzi e distrutto in breve tempo e Berlino si ritrovò unita per la prima volta dal 1945.

La riunificazione della Germania Est e Ovest divenne ufficiale il 3 ottobre 1990, quasi un anno dopo la caduta del Berliner Mauer. Il 20 giugno 1991 Berlino diventa capitale della Germania unificata e sede unica del parlamento e del governo federale. È così che sparì Bonn insieme al Muro di Berlino. Da centro a periferia in un momento. Una capitale sepolta, dimenticata dall’opinione pubblica, perché il mondo, fino all’8 novembre 1989, si collegava da lì. Poi silenzio. Bonn  c’era senza esserci più. Bonn finita, nonostante ci sia ancora e conti ancora. Formalmente ha smesso di essere capitale il 20 giugno del 1991. Un ineluttabile trasloco. Nel 1991, infatti, Parlamento e ministeri tornarono a Berlino.

All’indomani della caduta del Muro e della riunificazione della Germania i parlamentari tedeschi si incontravano per prendere un’importante decisione: la capitale del paese sarebbe dovuta rimanere a Bonn, oppure tornare a Berlino? Il Parlamento Federale Tedesco, il Bundestag, votò la decisione sulla capitale: 338 voti favorevoli e 320 contrari e non mancarono le polemiche. Ci furono contrasti non solo tra i vari partiti, ma anche al loro interno. Uno scrutinio sofferto, tormentato, Berlino vinse.

Berlino capitale a pieno titolo non è che l’ultima, inevitabile tappa finale di un processo cominciato il 9 novembre 1989. Il ritorno a Berlino quindi sta a significare una più rapida riconciliazione tra le due Germanie appena riunificate e ancora tanto divise. Fu con una certa sorpresa che, il 20 giugno 1991, i tedeschi e il mondo scoprirono che la capitale sarebbe tornata a Berlino e Bonn perdeva il suo ruolo di prima città.

Berlino è tornata ad essere il centro politico e culturale della Germania. Berlino è ridiventata capitale di tutta la Germania unita, riprendendo il titolo da Bonn. La città, dopo la fine della Guerra Fredda derivante dalla caduta del Muro, diventa sempre di più il simbolo vivente della storia tedesca. Già in passato il cancelliere di ferro Otto von Bismark la scelse, nel 1871, come capitale dell’Impero Tedesco, di una Germania appena riunificata.

Berlino è, e resta tutt’ora, una città affascinante da vivere e da scoprire, città che colpisce perché straordinariamente moderna, ma allo stesso tempo così densa di storia. Divisa un tempo da un muro, oggi emblema di un passato che sembra non si voglia scordare… ti fa rimanere senza parole di fronte ai ricordi di una storia violenta e brutale. È tornata una capitale consapevole e cosciente della propria grandezza, importanza ed imponenza e nonostante gli innumerevoli bombardamenti che subì è ancora lì, viva e pulsante.

Berlino è tornata Berlino: se stessa, ma proiettata verso il futuro.

di Maria De Laurentiis