Giornata Mondiale dell’Ambiente
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, alcune organizzazioni internazionali lanciano un allarme sui rischi del cambiamento climatico. I più fragili sono i bambini e gli anziani, che rischiano la vita per effetti collaterali come la siccità o il caldo torrido.
Il caldo estremo nei paesi poveri porta ad un aumento della mortalità dei bambini, 16 su 1000 muoiono prima di arrivare a compiere un anno di vita.
La temperatura media è aumentata di circa un grado, causando effetti devastanti sul pianeta, in particolare negli oceani, ma anche nelle terre equatoriali.
Il rischio, ormai certo, di siccità è notevole. Ogni anno aumentano i Paesi dove la siccità uccide persone e animali, devastando le colture di mais e grano. Il Corno d’Africa è il più esposto, dove almeno 20 milioni di bambini rischiano la vita, dice l’Unicef, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di bambini.
Il cambiamento climatico causato dall’uomo sta avvicinando il pianeta Terra ad una lenta agonia, alla grande siccità si alternano nubifragi e alluvioni senza precedenti.
Gli incendi dei boschi, in ogni parte del mondo bruciano milioni di ettari di alberi, che non hanno il tempo di ricrescere che un nuovo incendio li distrugge di nuovo.
Le foreste sono il polmone pulsante del pianeta, senza di esse non ci sarebbe più vita, la stessa vita della umanità rischia di scomparire se scompaiono le foreste e i boschi.
Le inondazioni e le tempeste in alcune parti del globo hanno causato migliaia di morti, di cui il maggior numero sono bambini e anziani. I più fragili e i più deboli. Così l’inquinamento dell’aria, ha causato migliaia di morti dovute a crisi respiratorie.
I numeri dettati dalle Nazioni Unite sono drammatici, mettono in relazione le cause di morte con gli ambienti inquinati, o surriscaldati.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente deve essere un richiamo forte alla umanità intera ad assumere un atteggiamento rispettoso nei confronti della natura, per evitare la morte di milioni di innocenti che non hanno colpe se non di essere nati poveri in paesi poveri.
Emanuele Caldarelli