Riscoprire se stessa
“Il paradiso non dovrebbe essere qualcosa di remoto, posto altrove, perso da qualche parte nell’ignoto; il paradiso dovrebbe dispiegarsi via via lungo tutto il cammino di ognuno”.
Per riscoprire se stessi, con umiltà si deve riscoprire il paradiso racchiuso dentro ognuno di noi. Il nostro cammino, quotidiano, attimo per attimo, può essere un inferno, ma può essere anche un paradiso. Dipende da noi. Da come affrontiamo la vita. Da come ci liberiamo del superfluo per lasciare solo l’essenza. L’apparenza è inferno, l’essenza è paradiso.
“Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio. La vera tragedia della vita si ha quando gli uomini hanno paura della luce.
L’uomo veramente cieco è quello che non vuole aprire gli occhi”. Platone
Le contraddizioni dell’essere umano sono infinite, incarnate dentro il buio di ognuno, ma, come diceva Platone, se apriamo gli occhi vediamo la verità, l’essenza del nostro essere, riscopriamo noi stessi. Iniziamo il cammino dentro il nostro,paradiso fatto di amore, generosità, accoglienza, spiritualità. Il nostro paradiso si materializza quando spezziamo il pane e lo condividiamo con chi ci è vicino. Noi siamo il prossimo di noi stessi. Ognuno è il prossimo di se stesso. Questo ci fa sentire sorelle e fratelli, tutti nel paradiso di ognuno che si fonde per divenire il paradiso di tutti.
Ma la maggior parte del genere umano se lo lascia sfuggire. Avidità, rabbia, egoismo, odio, violenza, sono gli elementi che ci fanno vivere l’infernale quotidianità di esistere. Non c’è amore. Non c’è affetto. Non c’è spiritualità. Nell’inferno c’è la sofferenza che ognuno si è creato e non vuole uscirne. Continua a lamentarsi, a soffrire, ma non esce dall’inferno. Non apre gli occhi, ha paura della luce e rimane nel buio.
Tutti si sentono umani, ma non lo sono. Sono umani nella forma, ma non hanno l’anima. Il corpo è presente, ma lo spirito, cioè l’amore, è assente.
La donna, l’uomo, per essere tale deve trascendere in continuazione. Proprio in quella trascendenza, l’essere umano diventa veramente umano. Incontra il paradiso. L’essere si disvela solo attraverso il divenire. Non darti mai per scontato, per acquisito, ecco dove miliardi di persone sono bloccate. Si danno per scontati. Non sono un divenire. Continuano a camminare sulle fiamme dell’inferno quando hanno ha loro portata il paradiso. Ma lo fuggono. Sono imprigionati dentro il consumo del superfluo, sono avidi, rabbiosi, non hanno sentimenti di amore. Questa la loro condanna da scontare tutta in questa terra. Condanna autoinflitta. Condanna alla quale si sono condannati da soli.
Friedrich Nietzseche ha detto: “Sfortunato sarà il giorno in cui l’uomo non guarderà più oltre se stesso, allorché l’uomo sarà soddisfatto e appagato di sé, allorché la freccia dell’aspirazione umana non tenderà più verso una stella ignota, allorché l’uomo penserà: questo è tutto ciò che è possibile”.
Allorché l’essere umano penserà questo la sua vita sarà l’inferno. Al contrario se penserà che la vita è amore, per sé e per il prossimo, e vivrà con amore amando, la sua vita sarà il paradiso.
Emanuele Caldarelli