Dutch Design Week

Per una settimana, Eindhoven si trasforma in un vero luna park della creatività. La città olandese, nota per il design e la tecnologia—sede storica della Philips dal 1891 e di istituzioni come la Technische Universiteit Eindhoven e la Design Academy Eindhoven—diventa il cuore del design durante la Dutch Design Week, che quest’anno si è svolta dal 19 al 27 ottobre. È un evento che esplora il design in tutte le sue forme, con particolare attenzione alla tecnologia e all’ambiente, temi al centro di molti progetti presentati.

Focus ha esplorato la manifestazione, scoprendo numerosi progetti innovativi che vi racconteremo. La Dutch Design Week è una vetrina per i giovani progettisti e per i loro concept, molti dei quali realizzati dagli studenti di accademie e università. Grande attenzione è dedicata anche al recupero di materiali di scarto provenienti dall’industria e dall’agricoltura, con proposte che spaziano dalle semplici idee a nuovi prodotti pronti per il mercato.

Un punto di partenza è stato il Graduation Show 2024 della Design Academy Eindhoven, un’esposizione di progetti degli studenti tra oggetti reinventati e installazioni artistiche. Ad esempio, Katharina Ammann ha presentato “The Solar Share”, un progetto che dimostra il potenziale dell’energia solare utilizzando una coltivazione di alghe su un metro quadrato di superficie. Parker Hertzberger ha invece ideato la “Music Hammock”, un’amaca che vibra a ritmo di musica, trasferendo la sensazione sonora direttamente al corpo di chi vi si sdraia.

Antonia Schreiber, con il suo progetto “Local Shit”, propone un modo inusuale per riciclare il letame degli allevamenti: pulendolo e miscelandolo con argilla e sabbia, lo trasforma in un rivestimento per edifici, impermeabile e resistente agli agenti atmosferici—senza alcun odore che ricordi la materia di partenza.

Tra i progetti presentati ci sono anche quelli del Dutch Design Awards. Bob Hendrickx, ad esempio, ha creato una bara biodegradabile realizzata con materiali derivati dai funghi, una soluzione decisamente sostenibile. Auke Bleij, co-fondatore di Respyre, propone invece un particolare cemento composto per il 70% da cemento riciclato e modellato per favorire la crescita spontanea di muschio sulle facciate delle case. Questo muschio non solo offre un habitat per insetti e piccoli organismi, ma contribuisce anche all’isolamento termico e acustico.

I BioArt Laboratories sono stati tra le esposizioni più affascinanti della Dutch Design Week, con un focus sui biomateriali e sul riciclo. Un progetto interessante è “Natural Splendour” di Ilona Liechtenstein: luminarie natalizie basate su batteri e organismi bioluminescenti, un’idea per decorazioni festive del futuro. Minne Zeijner ha invece lanciato un prodotto già pronto per il mercato: vasetti di lana biodegradabili per piante, che si decompongono nel terreno quando il vegetale viene piantato, eliminando così l’uso di vasetti di plastica e recuperando la lana che altrimenti verrebbe scartata.

Non sono mancati i designer già affermati, come Piet Hein Eek, celebre per il suo lavoro con materiali di recupero. Tra le sue ultime creazioni esposte nel suo atelier, mobili rivestiti con frammenti di legno colorati con smalti, recuperati da altre produzioni: un esempio di come il design possa coniugare estetica e sostenibilità.

Aurora Ercoli