Gli artisti sono contro l’uso dell’AI
13.500 figure del mondo creativo, tra artisti, scrittori e attori, si sono unite per opporsi all’uso delle loro opere nell’addestramento dell’intelligenza artificiale. Con un messaggio diretto e incisivo, i professionisti delle arti hanno lanciato un segnale d’allarme riguardo alla minaccia che l’IA rappresenta per le industrie creative. Sul sito web che promuove questa iniziativa si legge: “L’uso non autorizzato delle opere creative per l’addestramento dell’IA generativa rappresenta una grave minaccia per il sostentamento delle persone che le hanno realizzate, e non deve essere consentito”.
Tra i firmatari figurano nomi illustri come Björn Ulvaeus degli Abba, Thom Yorke dei Radiohead, Robert Smith dei The Cure, insieme a celebrità del cinema come Julianne Moore e Kevin Bacon, nonché il premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro e autori come Ian Rankin e Antonia Fraser. La dichiarazione ha ricevuto il supporto di numerose organizzazioni e aziende del settore creativo, tra cui la American Federation of Musicians, il sindacato SAG-AFTRA degli attori statunitensi, il European Writers’ Council e il colosso discografico Universal Music Group.
Secondo Ed Newton-Rex, compositore britannico e promotore dell’iniziativa, “Ci sono tre risorse fondamentali di cui le aziende che si occupano di IA generativa hanno bisogno per costruire i loro modelli: persone, capacità di calcolo e dati. Queste società spendono enormi somme per le prime due – a volte un milione di dollari per ingegnere e fino a un miliardo di dollari per un modello. Ma si aspettano di ottenere la terza – i dati per l’addestramento – gratuitamente”.
Newton-Rex, che l’anno scorso ha lasciato il suo ruolo di dirigente presso la Stability AI, si è opposto alla posizione dell’azienda secondo cui utilizzare contenuti protetti da copyright per l’addestramento di modelli IA senza licenza fosse legittimo. “Quando le aziende chiamano queste opere ‘dati di addestramento’, le disumanizzano. Quello di cui stiamo parlando è il lavoro delle persone – la loro scrittura, la loro arte, la loro musica”, ha spiegato Newton-Rex.
Come riportato dal The Guardian, negli Stati Uniti, scrittori come John Grisham, Jodi Picoult e George R.R. Martin hanno avviato un’azione legale contro OpenAI, sviluppatore di ChatGPT, accusandola di violazione del copyright. Anche molti artisti stanno prendendo posizione contro i generatori di immagini, mentre le principali etichette discografiche (Sony Music, Universal Music Group e Warner Music Group) hanno intentato cause contro produttori di musica IA come Suno e Udio.
Aurora Ercoli