Libertà di stampa
Libertà di stampa limitata. L’Italia si trova al 58esimo posto, dopo il Gambia e il Suriname. World Press Freedom Index pubblica la classifica annuale del giornalismo e il suo grado di libertà in 180 paesi del mondo. La libertà di stampa in Italia non gode di buona salute. Rispetto al 2021 è scesa di 17 posti, era alla 41esima posizione. La classifica viene stilata dopo aver valutato tantissime interviste, rilasciate dai cronisti di tutto il mondo in forma anonima.
Molti cronisti hanno segnalato che per poter lavorare si sono dovuti autocensurare. Nuove forme di repressione e nuove forme di pressione, limitano la libertà di stampa. Questo avviene in molti Paesi, anche in quelli “democratici” dove i giornalisti non hanno tutele e garanzie rispetto alla stabilità del proprio lavoro. In Italia si è visto di tutto. Bavaglio al diritto di cronaca. Denuncia e interventi della magistratura. Divieto a non pubblicare le intercettazioni o i documenti processuali con le indagini in corso. La limitazione del diritto di cronaca è sempre più penalizzato.
Uno dei motivi che hanno fatto retrocedere l’Italia è l’autocensura che i giornalisti si applicano per non incorrere nei provvedimenti dell’editore o del direttore. Il tutto per conformarsi alla linea editoriale della testata giornalistica o per evitare denuncia di diffamazione, o altre azioni legali. Tantissime sono le minacce che i giornalisti ricevono dalle organizzazioni mafiose o criminali. Tantissime/i sono le giornaliste/i sotto scorta.
Il report del World Press Fredoom Index sottolinea “un certo grado di paralisi legislativa” che di fatto sta “frenando l’adozione di vari progetti di legge” che dovrebbero aiutare l’attività giornalistica. Non ultimo le continue aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei cronisti, mentre svolgono il loro lavoro di ricerca delle notizie. Al primo posto della classifica c’è la Norvegia, seguita da Danimarca e Svezia. Scende di tre posti la Germania che cade al 16esimo posto. Sale il Regno Unito che dal 33esimo balza al 24esimo posto. Ultimo posto alla Corea del Nord, preceduta da Eritrea e Iran. La Russia di Putin si classifica al 155esimo posto su 180.
Emanuele Caldarelli