Guerra nucleare
Dopo la follia americana di lanciare bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, pensavamo che mai più sarebbe potuto accadere. Ma non è così. Mai come in questi giorni il linguaggio dei “governatori del mondo”, cioè le superpotenze, richiama all’uso delle armi nucleari, per difesa e per attacco. Tutti dicono, a parole, che vogliono la pace, ma intanto si preparano per la guerra nucleare con l’uso di bombe atomiche. Gli Usa, la NATO, l’Europa, dicono che Kiev può lanciare i missili che gli forniscono, sul territorio russo e colpire Mosca. Putin che non è da meno, risponde per le rime dichiarando che se attaccati risponderanno con missili nucleari.
Tutto questo avviene nel silenzio indifferente dei popoli europei, che saranno i primi a soccombere in caso di guerra nucleare. Il campo di battaglia, come oggi è l’Ucraina, si allargherebbe ai paesi europei, Italia compresa. Le nostre città saranno le nuove Hiroshima e Nagasaki. L’America è lontana. Tanto lontana che non avrà le città trasformate in Hiroshima e Nagasaki, ma spinge i partner europei e la Nato a fare la guerra atomica alla Russia al suo posto. I nostri governanti allineati a tappetino ai voleri USA, non si rifiutano, anzi per essere all’altezza estremizzano ancora di più le richieste americane.
In questi giorni cade la Giornata Mindiale per l’Eliminazione delle Armi Nucleari, mai fu più propizia e mai fu più disattesa.
“Ci troviamo di fronte al più grande problema che l’umanità abbia mai affrontato: l’erosione e il possibile collasso dei nostri sistemi di supporto alla vita. Nella fase attuale il pericolo nucleare, il cambiamento climatico e la distribuzione ineguale di ricchezza e reddito…” scrive Agostinelli su Il Fatto Quotidiano, sono questioni che uccideranno l’umanità in quanto nessuno dei potenti è interessato alla pace vera e duratura, alla tutela dell’ambiente, alla lotta all’inquinamento e soprattutto alla messa al bando delle armi nucleari. Così si festeggia la Giornata Mondiale della Eliminazione delle Armi Nucleari, con il proposito di costruirne di più per utilizzarle su vasta scala. Ricorrono al genocidio su scala planetaria, alle distruzioni più immani, alla legittimazione di armi sempre più potenti, al solo scopo di far prevalere i loro interessi, egoismi e avidità, sull’altra parte del mondo che ha gli stessi identici obiettivi: distruggere il mondo. Non ci sono buoni e cattivi in questa folle corsa all’uso delle atomiche, ci solo solo cattivi, con un unico grande scopo, quello di riportare indietro l’orologio della storia con il sangue di milioni di innocenti.
Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini