L’elemosiniere del Papa accende la luce ai poveri

Il dramma dei senza tetto, senza pane, senza acqua e luce, si consuma tutti i giorni in Italia e nel mondo. Ognuno di noi, persone abbienti, possediamo di più di quanto necessitiamo. Ognuno di noi consuma di più di quanto produce. Questo genera uno squilibrio economico e soprattutto sociale. Uno squilibrio reale che pagano, nel mondo, i due terzi della popolazione e nel nostro paese, le migliaia di poveri, donne, anziani e bambini che non hanno un luogo dove dormire. Migliaia di famiglie che non hanno da mangiare. Migliaia di bambini che non hanno niente, neanche la luce.

Così, il cardinale Konrad Krajevskj, elemosiniere del Papa, elettricista in gioventù, si è rimboccato le maniche, armato di pinze e cacciavite, a strappato i sigilli dei contatori elettrici, e riattaccato la luce al palazzo occupato da più di 400 famiglie con settanta bambini, in via S. Croce in Gerusalemme a Roma. Un gesto di disobbedienza pacifica, non violenta, che ha ridato dignità a tantissime persone che non avevano più l’acqua calda, il riscaldamento e la luce. Un gesto che ha del miracoloso per i bambini che dopo una settimana al buio, si sono visti riaccendere le lampadine.

Un miracolo, compiuto con un semplice gesto, che ha riacceso la speranza di sentirsi meno soli, di sentirsi parte di una comunità che non ti abbandona.

Un gesto fraterno, di umana solidarietà che ha scatenato le reazioni peggiori da parte della destra e del ministro Salvini.

“Un gesto ragionevole eppure forte quello dell’Elemosieniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewskj: riattivare la corrente in un palazzo di Roma rimasto per cinque giorni al buio lo avrebbe dovuto fare il ministro Salvini al posto di infuriarsi e minacciare come solo lui sa fare. Prima gli italiani…O no? Vi è stato bisogno di un cardinale elettricista per riattivare l’elettricità, altrimenti tante persone e tra loro molti bambini sarebbero rimasti in condizioni di vita inaccettabili. E di fronte a questo il ministro minaccia di fare pagare la bolletta al cardinale. Sappia Salvini che in tutta Italia Preti e vescovi anche questi fanno da sempre, ogni giorno: aiutano chi non ce la fa a pagare le bollette. E sappia che lo aiuteremo noi, il cardinale, perché il gesto che ha fatto è pienamente umano ed è un segnale che questa società cinica dovrebbe tenere presente e su cui dovrebbe riflettere. Ancora una volta è emersa la questione fondamentale dell’oggi: bisogna scegliere se stare dalla parte delle persone o dalla parte di una organizzazione sociale impersonale e algida. Il cardinale Konrad Krajewskj ha scelto le persone, e chi ragiona è con lui”.

Così scrivono al direttore di Avvenire le persone che hanno scelto le persone.

di Claudio Caldarelli

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