Tenera è la notte con La Nueva Ola

Si tira a far tardi fuori del Cinema Barberini dopo l’ultimo film, seguito dall’incontro con registe, registi, interpreti, ecc. Le discussioni nei vari capannelli sono accompagnate dalla cerveza, dalla birra fresca offerta dal Festival. Poi – per chi vuole e ce la fa – a mezzanotte e mezza innizia la proiezione notturna al Cinema Troisi. L’appuntamento è con il trentesimo anniversario di un cult spagnolo davvero da brivido: El día del la Bestia, filmato e firmato nel 1995 da Álex de la Iglesia. Folle, geniale, fracassante, apocalittico punk-humor-horror che polverizza le tradizionali regole del genere, ridettandole secondo un proprio vangelo apocrifo, tanto dannato quanto sgangheratamente salvifico. Una vera e propria perla, sull’avvento dell’Anticristo nella notte di Natale a Madrid, non solo per gli horror addict, ma per tutte le civette di Minerva, ossia per l’aulicità d’ogni anima nottambula.

E a proposito di perle, oltre due repliche dei giorni precedenti, una delle opere della sezione Perlas ha caratterizzato il pomeriggio della terza giornata del Festival. Si tratta di Querido Trópico, di cui abbiamo già scritto, riproposto qui, dopo la Festa del Cinema di Roma 2024, perché validamente rappresentativo di un quadrante cinematografico poco esplorato, quello della Colombia e di Panama.

Il clou della serata e il tirar a far tardi dopo, però, è rappresentato da Soy Nevenka, che reca la firma di una regista di ormai muchas y preciosas películas españolas,  Icíar Bollain. Con lei e il regista peruviano quechua Marco Panatonic, autore dello splendido Kinra, ci siamo fermati a lungo a parlare del cinema internazionale. Ma veniamo al film di Bollain. Nevenka Fernández, brillante ricercatrice universitaria, viene assunta dal Comune di Ponferrada e nominata dal sindaco Ismael Álvarez consigliera all’Economia. Più che nominata, elletta. Eletta fin dalla prima occhiata quale vittima da far soffrire e schiacciare poi come una lattina di birra vuota sul selciato del proprio arrogante potere patriarcale. Il film è il racconto autentico del vero e proprio calvario fisico e mentale, di dolore, persecuzione, che Nevenka ha dovuto percorrere per riaffermare la propria dignità di persona e lavoratrice. Lo ha fatto denunciando per molestie sessuali – per la prima volta in Spagna – di un politico che aveva imbastito una vera e propria rete capillare di potere clientelare, economico, politico, corruttivo con molti appoggi nazionali. Una battaglia dura, amara, sostenuta da altre donne e da un avvocato che ha creduto in lei fin dall’inizio. Un film necessario, così lo ha definito l’Associazione Una Nessuna Centomila, che sostiene la sua diffusione anche in Italia. Magistrali interpretazioni di Mireia Oriol e Urko Olazaba. Il Festival lo ripropone domenica 11 maggio, alle ore 12, al Cinema Barberini. Distribuito da ExitMedia!, esce nei prossimi mesi nelle sale italiane.

Riccardo Tavani

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