Chicchignola: l’etica di un uomo onesto

La crisi contemporanea dei valori, nella commedia più bella di Petrolini,  incanta il pubblico e lascia intravedere la speranza del riscatto della intelligenza sulla mediocrità. Alla Sala Umberto, uno dei teatri più belli di Roma, Massimo Venturiello porta in scena Chicchignola, firmando la regia ed interpretando in modo magistrale il personaggio. Due atti di ironia, recitate da attrici di alto calibro e condita di canzoni romanesche, cantate e interpretate dalle bravissime Maria Letizia Gorga, Franco Mannella, Claudia Portale e Carlotta Proietti. Un lavoro preparato con cura, nei minimi dettagli, dalla scenografia essenziale che induce lo spettatore alla spoliazione di sé stesso per essere risucchiato sulla scena. Venturiello ci mostra tutta la sua grande capacità interpretativa, mimica e vocale. Occupa il palcoscenico, trascinando nella sua narrazione le bravissime sue compagne e compagno di avventura. Il pubblico applaude, ride, entra nei personaggi, si riconosce nella crisi dei valori, non solo esistenziali, ma anche politico-economici odierni. I mediocri imperversano, infangano i valori della amicizia e fratellanza, calpestano gli affetti con egoismo e avidità. La compagnia ci mostra, in tutta la sua crudezza, il capovolgimento dell’esistenza, in cui l’intelligenza viene sopraffatta dalla banalità e dalla stupidità, fino al colpo di scena. Un colpo di scena magistrale, ci mostra l’anima vera di Chicchignola: il trionfo della onestà e della umiltà.

La crisi dei valori, ci fa pensare alla crisi europea, dove gli stolti la fanno da padroni, e gli intelligenti vengono rilegati alla vendita di palloncini e souvenir. Assistere allo spettacolo apre dentro ognuno di noi quella porta socchiusa dove dentro ci sono le vere emozioni che spesso vengono sopite dalla spinte populiste, rilegando la forza d’animo nei confini del filo spinato dove nessuno può passare. Massimo Venturiello attualizza la sua rappresentazione, dando vitalità ad un personaggio umile e deriso, per poi farlo divenire il vero eroe della contemporaneità, in cui la filosofia della vita è l’elemento centrale di una nuova esistenza umana.

A prima vista può sembrare una storiella di tradimenti, ma non lo è, anzi è tutto fuorché una storiella di tradimenti. È una storia dentro la storia, dove l’umanità, caduta nel fango dell’egoismo, si riscatta alle parole profonde e intense del venditore di palloncini, ma nel contempo risucchia la platea dentro la stessa storia, che non è una risata grottesca, è qualcosa di più. Il pubblico è costretto ad interrogarsi su se stesso, sui suoi comportamenti, sul suo distorto utilizzo del denaro. Massimo Venturiello ci mostra di come l’intelligenza, alla fine, riprende il sopravvento sulla stupidità. “La mia difesa è l’ironia e il grottesco” essere mediocre per smascherate i mediocri, mettendo a nudo la complessità dell’animo umano. Un cast di altissimo livello affianca il protagonista, permettendogli di divenire un tutt’uno con il pubblico, con una performance di grande forza espressive e sensibilità.

Claudio Caldarelli