Brexit, ossia Eurexit
La Mezz’Europa di cui abbiamo già scritto si dimostra – dopo l’esito referendario britannico – qualcosa che è davvero più nelle viscere che sulla superficie geopolitica del Vecchio Continente. Tutti i Paesi – da quelli che hanno fondato l’Europa a quelli chi si sono via via aggiunti – sono spaccati tra e dentro di loro su come reagire a tale sentenza referendaria. La gran Bretagna rimane dentro la UE per altri due anni, e avrà facile gioco a condurre i complessi negoziati d’uscita puntando proprio su tali divisioni. L’ultranazionalista Nigel Farage ha proclamato l’Independence Day ma continuerà a percepire l’aureo introito da euro deputato dall’invasore continentale.
La fenditura è ovunque e si dirama per partenogenesi, ossia senza un reale fattore fecondativo esteriore. I vari livelli politici, culturali, sociali, anagrafici, psicologici, ambientali, ecc., sono talmente stratificati e intrecciati che possiamo riassumerli dicendo che la spaccatura verticale a metà è semplicemente – dentro. L’Inghilterra si spacca da due importanti stati che formano la Gran Bretagna – o Regno Unito – come la Scozia e l’Irlanda del Nord. La scissione scende poi ancora più nel profondo dell’antropologia nazionale. Dicono, infatti, abbiano vinto le periferie sul centro, gli anziani sui giovani, gli ignoranti sugli acculturati, i barbari sui borghesi. Dal che sarebbe gioco forza dedurre che anche il voto, però, è diventato una vecchia misera periferia. Lo testimonia proprio il fatto che ragazze e ragazzi lo abbiano sufficientemente, tanto che a recarsi poi a votare sono stati notevolmente meno degli anziani che li avrebbero sopraffatti. Anziani, pensionati che sono l’emblema stessa della periferia, in senso simbolico e materiale: quella dello Stato e dell’assistenza sociale, del reddito, della cultura, di Internet.
Una tabella riguardante un sondaggio effettuato su dati You Gov pochi giorni prima del voto lo dimostrerebbe. I giovani erano nettamente a favore del Remain, ossia del restare nell’Unione Europea, i vecchi del Leave, dell’andarsene.
L’argomento è il seguente: chi ha meno anni da campare in un Paese non può decidere per un ragazzo che ci deve restare per altri 70 anni. Solo – ripetiamo – che questi ragazzi sono andati scarsamente a votare. Non sono state ancora rese note le percentuali anagrafiche ma sembra che quella degli anziani superi l’80% mentre quella dei giovani è sotto il 40%. Addirittura si sono viste allora affiorare proposte di una limitazione elettorale superata una certa età di anzianità anagrafica.
A tale argomento se ne è aggiunto uno similare. Chi non sa e non capisce niente di vivere civico e sociale non può decidere per chi è sensibile e informato. Ossia il suffragio universale – una delle maggiori conquiste civili occidentali del secolo scorso – è diventato un’arma letale. È preferibile, allora, introdurre una limitazione di censo anagrafico e culturale. Quando anche delle persone di ambiente progressista avanzano tali proposte, capiamo che ci troviamo già nel pieno di una realtà storica post democratica. Anche qui si propone l’introduzione di test sui livelli intellettivi, d’istruzione e d’educazione civica, sulla scorta dei quali ottenere il certificato elettorale e il conseguente diritto di voto. Il fatto stesso che tali proposte siano circolate sul web, da parte anche da persone di ambienti progressisti, ci fa capire meglio quanto ci troviamo ormai nel pieno di una realtà storica post democratica.
La vicenda Brexit rende evidente un’altra amara realtà. Quella di osservatori, intellettuali, persone con buoni livelli d’istruzione e auto proclamata sensibilità civile che tranciano giudizi, analisi che restano solo wishfull thinking, ossia pii desideri quando non altezzose pretese soggettive. Talmente usi costoro a osservare le grinze del proprio ombelico che non riescono a scorgere neanche da lontano le linee di forza delle contraddizioni e della necessità nella storia. Così, in preda a devastante isteria, fanno sprofondare tutto dentro quel loro ombelico, persino il suffragio universale, come abbiamo visto. Peccato per loro che un tale atto di soggettiva presunzione valga oggi meno di una lattina vuota di birra schiacciata sull’asfalto. Il tramonto della politica e della democrazia, infatti, risiede in ben altra dimensione della storia e della civiltà occidentale.
Brexit, in realtà, mette bene in mostra una cosa: che è l’Europa a essere già da molto tempo uscita da se stessa. Può il dentifricio rientrare nel tubetto? Gli allibratori della Storia, gli historical bookmakers stanno già fornendo le quotazioni delle scommesse e delle illusioni non ai VIP (Very Important Person) ma alle Very Hysterical Umbilical Person.
di Riccardo Tavani