Premio Nobel per la Fisica assegnato ad una donna per la terza volta dal 1901

Anche quest’anno è arrivato l’appuntamento scientifico più atteso dell’anno, quello con i premi Nobel. Dal 1 ottobre fino all’8 ottobre sono stati annunciati i premiati del 2018.
Seguendo la tradizione si è partiti con medicina; poi fisica e chimica, e si è chiusi con pace, venerdì 5 ottobre, ed economia, lunedì 8.
Quest’anno tra i più dibattuti c’è sicuramente il premio assegnato a Donna Strickland, la quale ha vinto il premio Nobel per la fisica 2018 grazie agli studi sui laser. La sua ricerca ha aperto la strada alla possibilità di studiare con grandissima precisione oggetti di dimensioni minuscole, favorendone l’utilizzo in molti ambiti, compresa la medicina e la biologia.
Donna Strickland é la terza donna a vincere il premio Nobel per la fisica da quando questo premio è stato istituito. Ha vinto insieme al suo partner di ricerca Gérard Mourou e all’americano Arthur Askin. La vittoria di Strickland ha rinvigorito la discussione sulla carenza di vincitori di sesso femminile nelle scienze. Strickland ha espresso la speranza che la sua vittoria possa segnare un punto di svolta per le giovani scienziate che vogliono essere coinvolte nella ricerca.
L’assegnazione del premio Nobel arriva proprio nella settimana in cui uno scienziato italiano, invitato durante un seminario su “High Energy Theory and Gender” al CERN di Ginevra (European Organization for Nuclear Research), ha dichiarato che “la fisica è stata inventata e costruita dagli uomini, non è su invito”. Il CERN ha sospeso lo scienziato da qualsiasi attività del CERN con effetto immediato, ritenendo il contenuto espresso dal ricercatore come “altamente offensivo” e “inaccettabile in qualsiasi contesto professionale”.
A gennaio, il centro di ricerca Pew Research center ha pubblicato un report che ha rilevato che il 50% delle donne che lavorano in STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) hanno subito discriminazioni di genere sul lavoro, e il 36% afferma che le molestie sessuali rappresentano un problema sul posto di lavoro.
Questi dati possono essere interpretati nel contesto più ampio delle dinamiche che caratterizzano la presenza delle donne nelle carriere scientifiche e in particolare nelle posizioni di maggior rilievo.
La parità di genere non è solo una questione di equità, ma anche di progresso economico. Negli anni recenti, l’Italia ha registrato qualche miglioramento, ma il processo di convergenza è lento e, senza politiche adeguate, si annuncia pieno di incognite e distorsioni. Il premio Nobel per la fisica dato quest’anno è stato solo un piccolo passo per aumentare la visibilità delle donne nel campo della fisica e nel mondo scientifico in generale.

di Antonio Zinilli

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