Madonna, al via a Brooklyn il tour di ‘Madame X’

New York. Madonna ha debuttato il 17 settembre al BAM Howard Gilman Opera House a Brooklyn, primo di una serie di show “intimi” sui palcoscenici in cui si destreggia tra musica, invettive su aborto, armi, razzismo e molto altro. Infatti la popstar americana, nel corso della serata, ha anche lanciato un appello ai legislatori perché venga modificata la legge USA sul controllo delle armi da fuoco – “Il più grande problema in America è la sicurezza e il controllo delle armi, che sta colpendo in modo sproporzionato le nostre comunità emarginate”, ha spiegato l’artista dal palco.
L’altra novità c’è stata per i suoi fan.
Chi ha pagato il suo biglietto 550 euro per un posto in platea e tutti gli altri spettatori, si sono visti recapitare una mail con un divieto inaspettato: proibito girare video o scattare foto durante il live.
Non c’è stata alcuna possibilità da parte dei “furbetti” di aggirare il divieto. Infatti i telefonini sono stati riposti dentro custodie super sigillate firmate Yondr, che sono state sbloccate solo una volta terminato lo show. Naturalmente i dispositivi dovevano essere rigorosamente spenti o in modalità silenziosa.
A celare la scenografia è un lungo sipario rosso con una «X» nera e minimale stampata al centro: un rimando sia al titolo dell’album sia all’invalicabilità dei flash che, di solito, impazzano ai concerti della popstar. Per la prima volta nella sua carriera, infatti, Madonna preferisce l’intimità al clamore, il piccolo al mastodontico. E il risultato, leggendo i commenti di chi era presente, non ha deluso le aspettative. «Guardare Madonna esibirsi al BAM è stato surreale. Ha umanizzato la sua icona in maniera selvaggia, ma non ha sminuito la sua forza».
Lo spettacolo si è aperto con una scarica di spari che hanno letteralmente bucato il sipario. La X di Madame X, appesa ad un tendaggio di gelatina rossa, caracolla a terra. Madonna batte a macchina dietro uno scrittoio. Il look è anni Sessanta, camicetta bianca, occhiali neri. “Gli artisti sono qui per disturbare la pace”, si legge. A ogni tasto, una parola dello scrittore afroamericano James Baldwin diventa un gigantesco schizzo da proiettare sui muri della Howard Gilman Opera House.
La si vede interpretare una sorta di agente segreto in incognito, con i capelli corvini e una benda di pelle nera a coprirle l’occhio sinistro.
Come si sa, la popstar ha iniziato tutti i suoi spettacoli notoriamente tardi, dunque anche al suo debutto il Madame X Tour non ha fatto eccezione avendo avuto inizio alle ore 23 e finendo all’una.
Al di là della freddezza di cui sovente è stata accusata nel corso degli anni, complice spettacoli esageratamente studiati al dettaglio da non lasciare spazio alla minima traccia di improvvisazione, si intuisce subito che la forza di Madame X Tour è proprio in questa versione inedita di Madonna. Lascia vedere qualcosa che è adorabile nella sua personalità ma anche raramente celebrata: si manifesta cioè come dannatamente esilarante. Tanto da sembrare talmente rilassata e divertente da sorprendere il suo pubblico rimasto stupito e attonito.
Come se fosse un’altra donna. Un assalto visivo dei sensi perfetto.
Nella scaletta resa pubblica qualche ora prima dello spettacolo, con l’esecuzione di ben ventuno canzoni, divise equamente tra le storiche e le nuove, è curioso che campeggi anche American Life. Forse una delle hit più politiche della sua carriera tanto da essere stata clamorosamente assente negli ultimi quindici anni delle sue tournée. Ora, è palesemente chiaro che la popstar a questo giro, arrivata alla boa dei suoi 61 anni, abbia ancora e ancora voglia di farsi sentire sempre più, su tematiche sociali e quindi politiche.
Insomma un debutto che fa parlare, che incuriosisce per la mancanza di video e foto, che alimenta l’interesse del pubblico, la voglia di esserci per vedere di persona, farsi una propria idea, confrontarla con gli altri, assistere al cambiamento di questa donna che ha fatto la storia della musica e della trasgressività. Praticamente non ci resta che prenotare un biglietto non solo per dire “c’ero anche io” ma per toccare con mano l’evoluzione strabiliante di una donna unica, fiera di sé, anticonformista, contestatrice, provocatoria, ribelle ed eversiva.
Una donna che a modo suo ha cambiato in mondo del Pop, una donna che da subito venne chiamata The Queen of Pop, che ancora nella sua abilità di stupirci, ci porta con sé, dentro i suoi spettacoli e la sua evoluzione di donna e personaggio pubblico.

di Stefania Lastoria

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