Su la maschera

E’ un racconto che figurerebbe bene tra novelle Pirandelliane, per l’uso della maschera, o tra i racconti dell’orrore di Poe, per la trama e gli scenari. In ogni caso  è qualcosa con cui dobbiamo convivere, senza sapere cosa ci aspetta, perchè tutto è in continua mutazione, ogni giorno. Per fortuna nelle ultime due settimane con risvolti di maggiore tranquillità. Parliamo dei giorni da Covid che stiamo vivendo tutti insieme, su questo pianeta, all’improvviso diventato ancora più piccolo.

E’ tempo di Covid. Ed è tempo di volti travisati da maschere di ogni forma, foggia, colore. Le chirurgiche, quelle abbinate al vestito, con cagnolini ammiccanti, sorrisi sdentati, bocche truccate, bocche sorridenti su volti corrucciati. Sotto le maschere restano i nostri sorrisi, i nostri denti, i nostri aliti che, se siamo ligi al dovere, siamo costretti a respirare, imparando quanto importante sia un respiro profumato. 

I sorrisi si sono trasferiti negli occhi, le imprecazioni, in auto, restano nascoste da un velo colorato, chi ci incrocia non potrà leggere il nostro labiale, il nostro dire resterà un mistero, intuibile, ma un mistero, a volte, accompagnato da un colpo di clacson o da una frenata.

Siamo tornati a popolare il mondo, muniti di questo accessorio giocoso, che molti portano con timidezza, altri con pacifica rassegnazione, altri ancora lo usano male, talmente male, che, se usano allo stesso modo un contraccettivo, c’è da pensare che siano padri o madri di decine di figli. Mettere la maschera sotto il naso (se non sotto il mento) e non alzarla sul naso quando si incontra gente, è come non usarla di niente. Dimostrando per l’ennesima volta quanto poco rispetto c’è nel mondo per il prossimo.

La mascherina, il suo uso, aiuta a comprendere chi è ligio alle indicazioni, alle regole e chi, invece, si avvale delle proprie convinzioni, complottiste e non, tratte dai social, per comportarsi secondo quanto meglio gli conviene.

Perchè è sempre facile trarre delle conclusioni personali, comode nel piccolo, dimenticandosi l’importanza del prossimo, la sua tutela.

La maschera che portiamo, da sempre, sul volto ogni giorno, necessita di un ulteriore copertura. In fondo a molti di noi, non costa neanche molto aggiungere un velo, alle fitte e tante coperture già esistenti. 

di Patrizia Vindigni