I pittori nel rinascimento
Gli artisti del Rinascimento fiorentino, che lavoravano a Firenze tra il 1430 e il 1530, erano conosciuti come “operai del bello”. Cominciavano tutti in bottega, che era una sorta di laboratorio, dove le mansioni erano suddivise tra apprendisti, garzoni e assistenti. Per essere artista, però, bisognava essere disinvolti e sapere lavorare con le proprie mani.
Anche un genio come Leonardo da Vinci studiò anni in una bottega fiorentina, quella di Verrocchio, considerato l’atelier più importante di Firenze durante il periodo della Signoria dei Medici. A quell’officina sono passati molti altri artisti celebri, come Pietro Perugino, Domenico Ghirlandaio e Sandro Botticelli. I maestri più famosi erano pagati molto bene e conducevano una vita agiata. A Firenze, Michelangelo ricevette 3000 fiorini per i murales nella Sala del Gran consiglio (ora perduti). Questa somma era cento volte superiore a quella data ad altri artisti meno noti. Inoltre, Donatello riceveva uno stipendio più alto del 15-25% rispetto agli scultori suoi colleghi. A seconda degli anni, esistevano diversi metodi di compenso per gli artisti. Alcuni ricevevano un compenso mensile a rate, mentre altri accettavano pagamenti regolari.
Molti invece accettavano, al posto di una parte del denaro, vitto, alloggio e vestiti. Durante i lavori per la Certosa di Firenze nel 1506, gli assistenti del pittore Mariotto Albertinelli rubarono cibo dalla dispensa del monastero per compensare il vitto insufficiente. A Firenze, gli artisti erano obbligati ad essere iscritti a una corporazione per lavorare. Non avendone una propria, si dividevano a seconda della propria specializzazione, unendosi con gli altri artigiani con cui condividevano lo stesso mestiere. I pittori si univano alla corporazione dei Medici e Speziali, perché i secondi vendevano loro i pigmenti per i colori. Gli orafi, da parte loro, erano iscritti all’Arte della Seta, insieme ai battiloro e ai filatori d’oro. Considerati l’anello di congiunzione tra l’Arte dell’oreficeria e quella della seta, formavano insieme gli artigiani che lavoravano sul legno, la pietra, e il marmo, conosciuti come l’Arte dei maestri di pietra e legname.
Aurora Ercoli