Monica Ferri, la dannatrice

Le movenze e le parole di Monica Ferri si sono fatte corpo e intelletto tra palcoscenici, prosceni, sipari, camerini teatrali. Il suo mestiere d’attrice è iniziato molto presto e si è nutrito di studio, esercizio, prove, spettacoli, lungo un cammino di crescita che non ha mai avuto interruzioni, nonostante la lotta sempre più strenua per riuscire ad aprire una scena e un sipario teatrale in Italia. Tanto tenacemente, quanto suadentemente ha formato e selezionato nel tempo un gruppo attoriale, con il quale ha fondato la compagnia “Signori, chi è di scena!”. Non si è, però, limitata a questo. Ha trovato anche un’elegante dimora al suo gruppo, il Teatro di San Giustino, nel cuore dello storico quartiere romano Alessandrino. Teatro che – anche grazie alla sua direzione – è sempre più un punto di incontro e scambio culturale, esistenziale tra gli abitanti e gli artisti di ogni ambito dello spettacolo.

Nel suo inarrestabile procedere in avanti per assi e vicende teatrali, Monica Ferri incontra oggi una radice di affetti e sentimenti dell’infanzia, nel volto e nella scrittura di suo fratello Marco. Professione copywriter, Marco Ferri è considerato tra i più brillanti professionisti della comunicazione in Italia. Ha lavorato per le più importanti agenzie di pubblicità, collaborato con Emanuele Pirella, assumendo ruoli di primissimo piano. Ha scritto filmati pubblicitari diretti da grandi registi, tra cui Roman Polanski e Alessandro D’Alatri. E proprio quello stesso teatro che sua sorella dirige si materializza in scena del loro incontro artistico. Marco – divenendo assiduo spettatore dei lavori diretti e interpretati da Monica Ferri – comincia a figurarsi un caleidoscopio di volti, voci, costumi, situazioni di vita, tutte dentro la stessa multiforme, camaleontica capacità attoriale da lei maturata nella sua navigazione scenica di lungo corso. Butta giù un primo rapido canovaccio, con il titolo di Dannazione Donna, ma quel testo è un vero e proprio work in progress, perché esso si fa, rifà, si adatta, si squarcia a nuove soluzioni e si ricompone alla verifica empirica delle prove che – sera dopo sera – Marco e Monica Ferri cominciano subito a tessere fittamente là nell’Alessandrino.

Ambientato in una grande azienda, Dannazione Donna – che segna l’esordio nel teatro di Marco Ferri, come autore e regista – è un atto unico sulla vita delle donne nel mondo del lavoro. Dannazione come condanna esistenziale sentenziata dal sopruso patriarcale istituzionalizzato. Uno scontro ai vertici della direzione aziendale dà il via a una trama avvincente, buffa, drammatica, commovente, ironica. Con una serie di colpi di scena, si arriva tutto d’un fiato a svelare la grande domanda: qual è la dannazione delle donne? In scena, una protagonista unica, una mattatrice, anzi, una dannattrice: Monica Ferri. Interpreta ben otto personaggi, a simboleggiare quante donne ogni donna deve interpretare, per essere all’altezza delle aspettative riposte in una donna che lavora. Per la protagonista un ruolo molto impegnativo, in una commedia in cui ci si diverte, si ride, ci si commuove, si riflette. Un meccanismo scenotecnico-linguistico, che erompe in esplosioni di senso del linguaggio di tutti i giorni di mass-media e comuni parlanti, ruotando attorno a una sorta di porta magica che erutta voci e forme viventi della contemporaneità, anzi della bruciante attualità della dannata condizione di essere donna.

DANNAZIONE DONNA testo e regia di Marco Ferri, con Monica Ferri. Sabato 18 novembre, ore 21, e domenica 19, ore 18, al Teatro San Giustino, Via dell’Alessandrino, 144, Roma (Fermata Alessandrino Metro C, tel. 3293218493).

di Riccardo Tavani

Print Friendly, PDF & Email