Le guardie del Papa

Svizzeri  in Vaticano. Dal 1506 la Guardia Pontificia è responsabile della protezione del Papa e della sua residenza e dipendono personalmente da sua Santità.

Ma chi sono? La Guardia è organizzata come una “compagnia”. Il suo comandante ha il grado di colonnello. Sono circa 110 uomini, 6 ufficiali, 26 sottufficiali e 78 alabardieri. Per far parte di questo particolare corpo militare bisogna essere di fede cattolica romana, essere di nazionalità svizzera, aver svolto il servizio militare nell’Esercito svizzero ed aver ottenuto un certificato di buona condotta, non avere più di 30 anni, essere celibi, di altezza superiore a 174 cm, con diploma di maturità . È possibile sposarsi solo dopo aver raggiunto il grado di caporale. La loro “caserma” è il Vaticano. Il servizio minimo che devono espletare è di due anni.

Chi viene a Roma e visita il Vaticano e San Pietro, non puo‘ non rimanere affascinato da queste Guardie e dalle loro divise. Si dice che le originali e variopinte uniformi siano da attribuire a Michelangelo, ma sembra che in realtà non sia cosi. Corazze, elmi, pennacchi, baschi, ghirigori,colletti bianchi plissettati, si amalgamano con i colori delle sgargianti bande dell’uniforme. Colori che tradizionalmente appartengono alla famiglia dei medici, il rosso, il giallo e il blu, a ricordo del Sacco di Roma del 1527, durante il quale le Guardie Svizzere salvarono Papa Clemente VII de’ Medici versando un alto tributo di sangue. La bandiera del Corpo della Guardia Svizzera Pontificia è suddivisa da una croce bianca in quattro campi, dei quali il primo reca lo stemma del Papa regnante e il quarto quello di Giulio II, entrambi su campo rosso. Il secondo e il terzo campo recano i colori del Corpo che sono il blu, il rosso e il giallo. Nel punto d’intersezione della croce spicca lo stemma del Comandante in carica.

La bandiera sventola sul Portone di Bronzo. la principale postazione di servizio. Un l‘atto accadulo nel 1998 non privo di ombre, è un fatto di sangue. Era il 6 maggio, il colonnello della Guardia Svizzera Alois Estermann, sua moglie Gladys Meza Romero e la guardia Cédric Tornay furono assassinati. La versione ufficiale del Vaticano, attribuì la responsabilità del delitto allo stesso Tornay. Richiamato da Estermann per non essere rientrato in caserma entro l’ora stabilita dal regolamento e risentito in quanto non inserito nell’organico delle guardie d’onore del Papa. Dieci ore prima, il Colonnelo Estermann era stato nominato da Giovanni Paolo II comandante della Guardia. Estermann era entrato nelle Guardie Svizzere nel 1980, ed in occasione dell’attentato al Papa dell’anno seguente era salito sulla papamobile, coprendo il Papa con il suo corpo.

di Fabio Scatolini