La vita di Rosa Raidich, deportata e rinchiusa perchè rom

Rosa Raidich é una delle tante donne rom deportate e internate durante il fascismo. Anche in Italia, come in Germania e Polonia, esistevano i campi di internamento. Rosa Raidich é stata rinchiusa in un campo in Sardegna, dove venivano deportati, tra il 1938 e 1940, i rom, i sinti e i caminanti, residenti in Istria o altre zone di confine, che subirono rastrellamenti durante il regime. Le donne rom, o zingare come venivano definite in modo oltraggioso dal fascismo, hanno sofferto più di altri la condizione di privazione e prigionia. Rosa Raidich è una delle tante donne rom italiane a cui viene inflitta, in maniera del tutto arbitraria, la pena del confino. Condannata a 5 anni, nel 1938 dalla Commissione Provinciale di Pola, senza possibilità di appello o ricorso. Senza una ragione apparente, se non quella di essere di etnia rom. Una popolazione emarginata, esclusa, costretta a vivere senza diritti e discriminata, da leggi approvate ad hoc, ma spesso anche senza nessun appiglio giuridico. Il razzismo, l’unica motivazione con cui sono stati deportati migliaia di rom: pulizia etnica.
Rosa Radich, la sua storia è la storia di migliaia di donne rom rinchiuse, strappate alla famiglia, divise dai figli, deportate, umiliate e lasciate morire di fame, di freddo e di stenti. Allo scadere della pena, alla fine dei lunghissimi 5 anni di campo di concentramento, in Sardegna, anzichè rimpatriarla le prolungano ulteriormente la pena, il periodo obbligatorio di confino non scade: fine pena mai. La dicitura che si usa per i condannati all’ergastolo. Mussolini istituisce nel 1926 il confino come misura repressiva, parlando alla Camera a maggio di quel nefasto anno, lo definisce un “modo intelligente di fare repressione, non è terrore, ripeteva, è igiene sociale, e affermava, si levano dalla circolazione questi individui come un medico toglie dalla circolazione un infetto”. Il prefetto presiedeva la Commissione che deliberava il confino, con criteri del tutto discrezionali e definiva “soggetti socialmente pericolosi” da condannare al confino. Conoscere la storia di Rosa Raidich significa conoscere la sorte a cui è stata condannata l’intera popolazione dei rom e dei sinti durante il regime fascista e la guerra. La storia di Rosa è la storia di migliaia di donne rom e sinti, condannate ingiustamente, confinate ingiustamente, deportate ingiustamente, internate ingiustamente, fatte morire tra atroci sofferenze, durante il regime fascista.

di Claudio Caldarelli

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