K2 – Il Mito

“E’ la vetta più difficile al mondo, anche per le vie più facili”

Reinhold Messner

Conquistare un 8000 è un passaggio fondamentale nella vita di ogni Alpinista. Conquistare un 8000 in invernale è un sogno. Molti sono gli alpinisti che nel corso degli ultimi cinquant’anni sono riusciti a realizzarlo sia in estate che in inverno. Una sola la vetta che però ancora resta indomita. Una sola la vetta che ancora si erge al di là del reale, oltre il sogno, per diventare Mito. Parliamo del K2, seconda cima per altezza assoluta solo al Monte Everest, ma prima, come anche ricordato da Reinhold Messner, per difficoltà.

Definirei il K2, un Mito in via di estinzione, purtroppo.

Si, perché dal 21 Dicembre al 20 Marzo, ogni anno, si apre puntualmente la caccia grossa in “invernale” secondo le nuove regole internazionali: arrivo al campo base dopo il 21 Dicembre e ascesa entro il 20 Marzo. Spedizioni nazionali e team dal più modesto numero, dotati delle più moderne e tecnologiche attrezzature, equipaggiati fino a denti, tentano di domare il Mito in stile himalayano o alpino, poco importa! L’importante è tornare a casa col trofeo, con la testa della belva, ma soprattutto, vivi.

La caccia è pericolossissima. Il Mito è conosciuto al mondo per la sua ferocia, per la sua capacità di difendersi anche dai più articolati e meditati assalti. A colpi di valanghe, raffiche di vento e seracchi è sempre riuscito finora a scrollarsi di dosso ogni paura, ogni aggressore, ogni impavido predatore.

Ma mi chiedo, per quanto ancora? Per quanto ancora il Mito resterà tale nell’immaginario di una comunità che in fondo di Miti si nutre. Dopo esser tornati vittoriosi per“l’ultima prima volta” dalla zonadella morte in invernale cosa resterà ancora da conquistare? Quale mito ancora da distruggere? Passeremo poi a cronometrare la velocità di ascesa, come per altro già facciamo nella disciplina dell’arrampicata, per decretare la supremazia tecnica/atletica reciproca? Ahimé, credo di si.

In questo preciso momento due spedizioni si stanno contendendo la prima invernale sul K2. La prima è una spedizione Russo-Kazakho-Kirghisa capitanata da Vassili Pivtsov che tenterà la vetta passando per la via degli Abruzzi, considerata la normale. La seconda, Polacco-Basca, capitanata da Alex Txikon, sembrerebbe tentare la parete Nord-Est, mai ripetuta finora.

Aspettando le idonee condizioni meteo per allestire e perfezionare i progressivi campi C1/C2/C3/C4 dal Campo Base si scruta il gigante pregustando l’agguato decisivo. Forse…

di Riccardo Battista