Matteo Jarno Santoni: “Ferrovieri si nasce…”
Matteo Jarno Santoni ha 17 anni, è uno studente liceale di Viterbo con la passione per la ferrovia. Chiosando una battuta del celebre Totò si può dire che “Ferrovieri si nasce e modestamente Matteo lo nacque”. Già perché la passione per la ferrovia, per i binari, per i treni non te la puoi inventare o ce l’hai o non ce l’hai. Il rapporto d’amore con la strada ferrata iniziò per Matteo quando aveva tre anni, galeotto fu il viaggio che, complici gli zii, fece da Viterbo a Vitorchiano. Un quarto d’ora circa di percorrenza ma tanto è bastato per farlo innamorare di quel mondo fatto di binari, scambi, segnali, stazioni e treni della ferrovia Roma – Civita Castellana – Viterbo, bonariamente chiamata da tutti la “Roma Nord”.
Ci sembra di vedere il piccolo Matteo mentre arranca gli scalini della vecchia elettromotrice Tibb32 e guadagnare la piattaforma, procedendo tra i sedili dello scompartimento posando gli occhi su ogni cosa per poi fissarli perdutamente sulla cabina di guida. A tre anni la cabina di un treno sembra qualcosa di fantascientifico. Tubi, condotte, manometri, leve e poi lei, la leva che aziona il fischio, non c’è nulla di più affascinate per un bambino di tre anni. Matteo guarda con curiosità ogni cosa, ascolta i rumori dello sferragliare come musica scritta dalle rotaie e respira l’odore della ferrovia fatto di ferro e bachelite, un odore che ogni ferroviere conosce bene.
Quattordici anni dopo quel bambino ha scritto la sua dichiarazione d’amore per questa ferrovia: un libro che come titolo ha proprio “La ferrovia elettrica Roma – Civita Castellana – Viterbo”. Non poteva esserci titolo diverso.
Matteo a 17 anni è riuscito a scrivere sulla Roma Nord, legando con armonia, pagina dopo pagina, la sua storia. Binari che uniscono Roma a Viterbo e che attraversano un territorio denso di cultura e che mai ha smesso di funzionare nella sua interezza. Un libro di oltre 300 pagine farcite di immagini che richiamano la memoria storica, affinché questa non venga dimenticata. Un capolavoro di intelligenza e di conoscenza ferroviaria, faticoso da realizzare e che sarà, negli anni a venire, un volume a cui potranno attingere studiosi e appassionati di questo mondo fatto di ferro e sentimento.
Leggendo il libro si ha l’impressione di fare un viaggio in treno con la storia della Roma Nord che scorre attraverso i finestrini offrendoci un modo unico per conoscere ciò che è stata.
Il treno della “Tuscia” è un serpente di ferro che si snoda attraverso campagne, tra filari di viti, piante di nocciole, ulivi e castagni, campagne che trasudano di storia antica le cui vestigia si possono vedere scendendo nelle stazioni che punteggiano la ferrovia. Una ferrovia che ancora resiste, viaggia carica di storia e, grazie a libri come questo di Matteo, continuerà a resistere e a far viaggiare.
Abbiamo incontrato Matteo nella stazione di Viterbo e nell’occasione lo abbiamo intervistato. Poche domande a cui ha risposto con quella disinvoltura propria di chi sa il fatto suo, dimostrando una educazione e un rispetto che difficilmente, oggi giorno, si trova fra i suoi coetanei.
La presentazione del libro è dell’ingegnere Angelo Curci, lo storico Direttore di Esercizio che scrive “grande emozione mi ha provocato l’elencazione nel testo di alcuni viadotti della Ferrovia che furono restaurati e consolidati quando avevo l’incarico di Direttore di Esercizio” infine “Auguro al suo Libro grande successo tra gli addetti alle Ferrovie Concesse, perché sintetizza la Storia di tutti noi che abbiamo dedicato la nostra professione alle Ferrovie Concesse e all’industria Privata”.
La presentazione fatta da una così autorevole persona come l’ingegnere Angelo Curci, benvoluto da tutte le maestranze che hanno lavorato sotto la sua direzione, dimostra l’ottimo lavoro fatto da Matteo.
di Eligio Scatolini e Maria De Laurentiis
Matteo Jarno Santoni
LA FERROVIA ELETTRICA
ROMA-CIVITA CASTELLANA-VITERBO
Grafiche Calosci Cortona
www.calosci.it – info@calosci.it
ISBN 978-88-7785-300-04
Euro 28,00
L’INTERVISTA