Non ci sono Guerre giuste

È vicina la fine dell’estate, dice l’eretico, e con essa finiranno   le esasperazioni che l’hanno caratterizzata, almeno qui in Italia.

Prima di tutte le vacanze vissute dai più con la spensieratezza del passato, come se virus e vaccini fossero un sogno-incubo, in ogni caso finito.

Poi le successioni metereologiche, con il grande caldo dimostrativo di un effetto serra crescente, talvolta inframezzate al nord da violenti temporali.

Ancora, l’illusione che sia in atto una ripresa economia certa, con un futuro migliore per tutti.

Ma non sarà così, aggiunge l’eretico. C’è un mondo disperato di un milione di disoccupati, di decine di migliaia di imprese in chiusura per delocalizzazione, di centinaia di migliaia di “profughi” afgani e di “migranti” africani che   preme sul nostro governo e che   vuole risposte.

Ed il governo Draghi, il governo di “quasi tutti” sarà un governo di “tutti nemici” alla ricerca di qualche voto in più nella tornata elettorale di ottobre.

Da noi, nota l’eretico, non ci sono posizioni politiche precise per il futuro, per tutte le scelte vere ci sono rinvii.

Ad esempio in Germania i Socialdemocratici, in pieno accordo con i Grunen (i Verdi), stanno proponendo come ricetta per uscire dalla crisi del Covid e come più corretto rapporto poveri-ricchi un aumento dell’aliquota per i redditi più alti e un’imposta dell’1% sui patrimoni dei super-ricchi mentre in Italia Draghi a  proposte simili non ha nemmeno preso in considerazione l’idea ed anzi ha detto che bisognava ridare denaro ai contribuenti (anche a quei livelli di reddito e di patrimonio ???). Ed naturalmente, anche la tanto attesa riforma del fisco è in ritardo.

Ovviamente, osserva l’eretico, il disaccordo riguarda anche le posizioni  sulla tragica situazione afgana, dove interessi di droga, petrolio e controllo del territorio da parte delle nazioni cosiddette civili e contrasti etnico-islamici locali hanno comportato guerre e sanguinosi conflitti già a partire dal 1979, quando si contrapposero  da un lato le forze armate della Repubblica Democratica dell’Afghanistan (RDA), sostenute da un massiccio contingente di truppe di potere, terrestri e aeree dell’Unione Sovietica, e dall’altro vari raggruppamenti di guerriglieri afghani collettivamente noti come Mujaheddin, appoggiati materialmente e finanziariamente da un gran numero di nazioni estere, in particolare dagli Stati Uniti, il Pakistan, l’Iran, l’Arabia Saudita, la Cina e il Regno Unito. Finì nel 1989, con una grande sconfitta dell’Unione Sovietica, definita da alcuni storici il “Vietnam Sovietico”, e la presa del potere dei Mujaheddin, in larga misura predecessori dei Talebani attuali.

E quest’anno, a parti invertite, si è avuto un nuovo Vietnam, degli USA e della NATO. Un’altra guerra di potere, di dominio, di sterminio dei civili. Un’altra parte, importante, della pace violata su tutto il pianeta.

E ancora una volta, dice l’eretico, l’hanno pagata, la stanno pagando, la pagheranno i deboli, gli innocenti. Da più di cento anni, ormai, le guerre le vogliono i potenti, i politici, i padroni dell’economia e le pagano i civili.

Non solo per le armi, non solo per le morti, per le ferite.

Ma anche per la perdita di diritti sacrosanti faticosamente acquisiti e contestati da assurde interpretazioni religiose.

Non ci sono guerre giuste, ce lo diceva Gino Strada.  iti

E non c’è giustizia dopo le guerre, solo sopraffazioni di diritti, in particolare delle donne, dei giovani, dei bambini.

E non c’è soluzione senza una fratellanza vera fra tutte le donne e gli uomini ella terra. FRATRES OMNES, ce lo dice Francesco.

di l’Eretico