Restano briciole di Terra nello spazio, silenzio

E’ tempo di follia. La guerra ha un solo nome ed è insana, crudele, travolge ogni capacità dell’uomo di provare amore, empatia, per il prossimo. Il vicino di casa, in questo mondo globalizzato, può diventare, in relazione a squallide, spesso solo economiche, alleanze, un nemico di cui diffidare. La Guerra. Non è mai giustificabile. Non ci si può stupire dell’orrore che genera. Non possiamo attenderci che non ci saranno vittime, che non avverranno crimini efferati. La guerra è il primo crimine, dell’uomo contro l’uomo. E le motivazioni che la generano dimostrano solamente che gli uomini chiamati agli incontri, che chi doveva, poteva, risolvere usando la diplomazia, non ha voluto seguire quella strada. Non scriverò potuto. Non è mai vero che non si possa raggiungere un’intesa seduti ad un tavolo, ragionando, discutendo, cedendo su alcuni punti, dando delle garanzie su altri.

Se il desiderio è comune la PACE non mancherà mai di essere mantenuta.

Nel nostro mondo, però, un problema esiste. Le ragioni che scatenano la guerra sono di norma economiche. C’è sempre chi ne trae un profitto. Si arricchiscono i signori della guerra, si arricchisce, sulla morte di tanti innocenti, chi produce armi. Se c’è un’industria bellica è inutile mascherarla sotto il nome, ipocrita, di armi da difesa. In questo mondo resta utopia pensare che nessuno produrrà, un giorno, armi. Si preferiscono le armi allo studio di come nutrire e curare i poveri, si preferiscono le armi allo studio e alla ricerca di fonti di energia alternative. Si preferisce la guerra all’accordo e al reciproco rispetto.

Non molto tempo fa, nel 2017, il premio Nobel per la Pace è stato assegnato all’ICAN, la campagna internazionale per l’abolizione del nucleare nel mondo. L’ICAN si era fatto promotore di diffondere la conoscenza, tra la popolazione mondiale, dei danni, enormi, che deriverebbero dall’uso del nucleare durante un conflitto, tentando di svolgere anche un’importante opera di sensibilizzazione nei confronti dei governi affinché, tutti, firmassero un atto con cui mettere al bando, ovunque nel mondo, le armi nucleari.

Lodevole iniziativa, meritevole sicuramente del Nobel per la Pace. Il 7 luglio 2017 si è anche arrivati in sede ONU, con il forte ostacolo posto dagli stati detentori dell’atomica, in primis Stati Uniti, Russia,Gran Bretagna, Francia Cina, Pakistan, Israele, ad approvare il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari con 122 voti su 193.

Gli stati aderenti alla Nato, ovviamente, tutti uniti, fermamente contrari alla denuclearizzazione (che tristezza).

Non essendo sufficiente quanto accaduto ad Hiroshima e Nagasaki si sono prodotte, su questo mini globo, 15000 testate nucleari che, se usate, produrrebbero un suicidio veloce dell’ intero pianeta che, purtroppo, coinvolgerebbe ogni essere vivente, animale o pianta, lasciando nell’universo il segno tangibile della stupidità del genere umano.

Perché questo siamo: dei grandi, arroganti, idioti feroci.

Abbiamo ereditato dal passato aggressività e incapacità al dialogo, studiamo armi sempre più sofisticate, scegliamo un mondo globalizzato ma non accettiamo di diventare pacifici conviventi nel rispetto delle diversità. Andiamo d’accordo finché non dobbiamo dimostrare chi è più forte, più bravo, più violento, per il raggiungimento di un interesse particolare.

In questi giorni tutti si schierano pro Putin, contro Putin, pro Zelensky, contro Zelensky. Dagli Stati Uniti, in posizione di sicurezza per la distanza (salvo eventuale nucleare, lì non si salva nessuno), non si cerca di mediare e di arrivare alla Pace, subito, immediatamente, adesso, ma si urla e si alzano i toni. Assumere un altro ruolo, no? Davvero pensate di stroncare facilmente una delle grandi potenze del mondo? E pensate ci voglia poco? Dobbiamo ripetere un’imitazione del Vietnam, con migliaia di morti, con tanta sofferenza, nel cuore dell’Europa? Davvero crediamo che fornire armi sia la soluzione? E’ così difficile sedersi nuovamente attorno a un tavolo in cui si dia spazio alle diplomazie, senza proclami e invettive?

Ne esce distrutta la Pace e totalmente disfatta, maltrattata, la verità. Le bugie in guerra, da tutte le parti, sono pane quotidiano, in un sali e scendi di numeri, di vittorie e sconfitte, in attesa che i cervelli tornino a essere tali. Si dichiara di vincere mentre si perde, si nascondono orrori, se ne creano.

E’ forse la guerra più social di sempre.

L’unica certezza: muoiono in tanti, spesso senza neanche avere ben chiaro, per cosa si sta morendo.

L’importante per chi non combatte? Gas, petrolio, compravendita di energia, territori strategici.

Armi, energia, strategie, c’è chi muore, c’è chi si arricchisce. Pazienza per i morti, sono necessari e pazienza pure per gli stupri e le torture. Tutto serve per la propaganda, tutto serve per continuare nelle battaglie. Nel pil faranno entrare la maggior produzione di armi e, forse, diminuiranno le spese per la sanità e per la scuola. Schiavi di un sistema del consumo che ci ha appiattito le onde cerebrali.

Compa’ a quanto vendi i tuoi fucili e i tuoi carri armati? Se li compri in multipli di Dodici te li dò in promozione. Mille ti vengono quasi regalati. Carri armati come se piovesse. Comprateli, usateli per primi! Sentirete che botti!

BUUMMMM …

Restano briciole di Terra nello spazio, silenzio. Si chiude il sipario.

di Patrizia Vindigni

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