Disuguaglianze globali
Nel mondo potere e ricchezza sono nelle mani di pochi. Quasi un miliardo di persone muore o soffre la fame. La povertà riguarda due terzi del mondo, ma le risorse sono sufficienti per tutti. Così, anche se le risorse sono sufficienti per nutrire tutti, a causa delle disuguaglianze milioni di persone, ancora oggi, soffrono la fame.
Intervenire in modo radicale, sulla redistribuzione e l’accesso a risorse e potere e la soluzione, scrive Actionaid.
A livello globale, una persona su tre nel mondo è malnutrita e il numero di affamati è passato a quasi un miliardo. La fame è una delle principali conseguenze delle disuguaglianze nel mondo.
Lo squilibrio colpisce Paesi e persone, lasciando nelle mani di pochi potere e ricchezze, mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Ma ci sono risorse sufficienti per tutti, ma la redistribuzione e l’accesso non sono equi, sono diseguali, condannando milioni di persone a soffrire la fame e la povertà.
Lo squilibrio, nella redistribuzione delle risorse , genera anche guerra, violenza, inquinamento, siccità, cambiamento climatico. Lo mancata redistribuzione delle risorse uccide il pianeta e i suoi abitanti.
Eppure con poco si potrebbe risolvere il tutto. Un esempio, con la centesima parte di quanto si spende in armamenti si può risolvere la fame nel mondo. Con la centesima parte delle risorse destinate alle bombe si può costruire un sistema sanitario globale. Con la stessa piccola parte di quelle risorse si può costruire un sistema di istruzione per tutti, in ogni parte del mondo.
Ma il sistema di potere, nelle mani di pochi, non tiene conto delle esigenze primarie di tanti, cioè della umanità intera.
Le ricchezze nelle mani di pochi accentuano la disuguaglianza, escludono dall’accesso alla scuola, al pane e alla sanità due terzi della umanità. Dati drammatici se si pensa che le risorse disponibili sono sufficienti per una vita dignitosa dov’è sia garantito l’accesso al pane, acqua, scuola e sanità. Ma le decisioni che contano vengono prese dalle multinazionali economico-finanziarie che decidono per il mondo intero, condizionano i governi che sono al loro servizio, spinti dalle lobby bancarie e dei fondi sovrani.
Si può vincere la fame. Si può vincere la povertà. Si può, solo praticando una economia sociale che abbia alla base del suo agire la redistribuzione delle risorse al fine di garantire una vita dignitosa ad ogni persona del creato. Un mondo nuovo e più giusto è possibile. È possibile…è possibile…
Claudio Caldarelli