Il terrore percorre Israele: è tempo di aprire gli occhi sul contesto
di Haggai Matar
da:https://volerelaluna.it/rimbalzi/2023/10/09/il-terrore-percorre-israele-e-tempo-di-aprire-gli-occhi-sul-contesto/
La paura assoluta delle persone che vedono miliziani armati nelle loro strade e nelle loro case, o la vista di aerei da combattimento e carri armati in avvicinamento, è inimmaginabile. Gli attacchi contro i civili sono crimini di guerra e il mio cuore va alle vittime e alle loro famiglie. Peraltro, contrariamente a quanto dicono molti israeliani e sebbene l’esercito sia stato colto completamente alla sprovvista da questa invasione, non si tratta di un attacco “unilaterale” o “non provocato”.
La paura che gli israeliani, me compreso, provano in questo momento, è solo una piccola parte di ciò che i palestinesi provano quotidianamente sotto il regime militare decennale in Cisgiordania e sotto l’assedio e i ripetuti attacchi a Gaza. Le parole che sentiamo oggi da molti israeliani – di persone che chiedono di «radere al suolo Gaza» e secondo cui «questi sono selvaggi, non persone con cui si può negoziare», «stanno assassinando intere famiglie», «non c’è spazio per parlare con queste persone»– sono esattamente quelle che ho sentito dire innumerevoli volte nei confronti degli israeliani dai palestinesi dei territori occupati.
L’attacco di questa mattina ha anche contesti di attualità. Uno di questi è la prospettiva incombente di un accordo di normalizzazione tra Arabia Saudita e Israele. Per anni, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sostenuto che la pace può essere raggiunta senza trattare con i palestinesi o fare loro delle concessioni. Gli accordi di Abramo dell’agosto 2020 hanno privato i palestinesi di una delle loro ultime carte di scambio e basi di sostegno: la solidarietà dei governi arabi (che pure è da lungo tempo incerta). L’elevata probabilità di perdere il sostegno del più importante degli Stati arabi può aver contribuito a spingere Hamas a scelte radicali. Contemporaneamente, da settimane gli osservatori dicono che le recenti escalation nella Cisgiordania occupata stanno producendo conseguenze di grande rischio. Nell’ultimo anno sono stati uccisi più palestinesi e israeliani che in qualsiasi altro anno dalla Seconda Intifada dei primi anni 2000. L’esercito israeliano effettua regolarmente raid nelle città palestinesi e nei campi profughi. Il governo di estrema destra ha dato ai coloni mano libera di creare nuovi avamposti illegali e di effettuare pogrom su città e villaggi palestinesi, accompagnati da soldati che uccidono o mutilano i palestinesi che cercano di difendere le loro case. Nel mezzo delle festività, gli estremisti ebrei hanno sfidato lo status quo attorno al Monte del Tempio – Moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, sostenuti dai politici che ne condividono l’ideologia.
Nel frattempo a Gaza l’assedio in corso continua a distruggere la vita di oltre due milioni di palestinesi, molti dei quali vivono in condizioni di estrema povertà, con scarso accesso all’acqua pulita e circa quattro ore di elettricità al giorno.