Surrealismo d’autore

Automatismo psichico, sogno autoriale in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, funzionamento reale del pensiero al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale. Lucio Corsi si esprime liberamente travolgendo ogni regola ordinaria, nel concerto organizzato dal Folkstudio giovani di Luigi Grechi, svoltosi  alla  Rocketta di Marco Canistra a Fiano Romano davanti ad un pubblico in visibilio per la sua esibizione. Centinaia di persone, di ogni età, seduti sulla collina, o ai tavoli, tantissimi sull’asfalto. L’apertura del concerto di un bravissimo Lorenzo Lepore, che si conferma cantautore di prim’ordine, per i testi, per la musica e per la passione che trasmette ai presenti. “Parole amare” cantata da Gaia nell’intermezzo di Lorenzo Lepore. Fantastica Gaia con la sua voce penetrante ci regala un pezzo di estrema bravura. Ma l’ospite d’onore, Lucio Corsi, è la meraviglia che avvolge il pubblico sin dalla prima nota. Vola alto, con la leggerezza di una farfalla ed una intensità filosofica. Per dirla come Apollinare, il surrealismo è un realismo creativo e ricco di fantasia in grado di recuperare il sogno alla realtà quotidiana, cosi Lucio Corsi la recupera  sostituendola per coinvolgere tutti nel suo mondo onirico, dove tutto è possibile, anche che una lepre arrivi sulla luna prima dei russi e degli americani.

Ogni parola dei suoi testi è una manifestazione di libertà totale del pensiero.

Il surrealismo onirico di Lucio Corsi si fonda sull’idea di un livello superiore del pensiero, connesso a certe forme di associazione finora trascurate. L’onnipotenza del sogno transfusa al gioco disinteressato della nostra psiche. Un punto supremo di incandescenza. Un cantautore innovativo, dai testi semplici nella loro complessità, indicano la via utile per liberare le forze dell’inconscio e farle gravitare nella quotidianità. L’unica speranza per uscire da un mondo massificato dal pensiero unico, dalla avidità e dalla indifferenza. Lucio Corsi ci ricorda che una parte essenziale della nostra vita è costituita dal sogno ed un giorno sarà possibile trovare un punto d’incontro tra lo stato onirico e quello della veglia, dando luogo ad una sorta di realtà assoluta, di “surrealtà”.

Ciò che canta Lucio Corsi è qualcosa di più complesso di un fenomeno puramente artistico, è un progetto di liberazione da compiersi attraverso un processo di evoluzione del pensiero, liberandolo dalle sovrastrutture desuete del passato e odierne. Una liberazione che parte da una canzone per essere la sveglia di un mondo addormentato che ha smesso di vivere la realtà dei sogni. I testi, la musica, la capacità di trasformali in “ordigno esplosivo” per dirla alla Pasolini, permettono a Lucio Corsi di abbattere quel muro che divide la realtà dal sogno, consapevole che quel muro è il muro di una umanità prigioniera di disvalori inumani, che schiavizzano il pensiero e la libertà di pensiero. Lucio Corsi ci ricongiunge con i moti interiori, nutrendoli, sviluppandoli, procurando a noi e a lui, un piacere senza limiti, fino al più grande appagamento. La musica di Lucio è il mezzo più adatto per la liberazione di ognuno di noi.

Claudio Caldarelli