Cibo è vita

Il cambiamento climatico, le guerre, la siccità, le inondazioni, le pandemie, tutto concorre alla riduzione dei beni necessari alla sopravvivenza, prima di tutto il pane. Per pane si intende il grano, il mais, gli ortaggi, latte e tutti gli altri beni di prima necessità in grado di soddisfare le esigenze di sopravvivenza. Ma la crisi alimentare che attraversa il pianeta si acutizza in modo allarmante. Le guerre sono la causa principale. Le disuguaglianze economiche hanno determinato la diviso e del pianeta tra paesi ricchi e paesi poveri. I paesi poveri muoiono di fame, non hanno cibo per la vita. I paesi ricchi hanno surplus alimentari che spesso mandano al macero per mantenere alti i prezzi. Poi c’è lo spreco. Lo spreco alimentare dei paesi ricchi è notevole, in grado di soddisfare una parte della richiesta di cibo dei paesi poveri.

Nel mondo si getta circa un terzo del cibo prodotto, mentre 2,8 miliardi di persone non hanno accesso al cibo, uno specchio delle disuguaglianze economiche senza precedenti. Il paradosso dell’abbondanza è evidente, milioni di persone soffrono di malnutrizione, mentre molti altri di obesità. Ogni giorno sprechiamo sulle nostre tavole almeno un terzo del cibo che produciamo, il cambiamento climatico impatta le agricolture del mondo. L’umanità, quella povera ha fame. L’umanità quella ricca è obesa e spreca. L’agenda 2030 dell’Onu e della FAO, si era posta l’obiettivo “Fame zero”, un obiettivo difficile da raggiungere, al quale pochi concorrono per farlo riuscire. Fame zero diventa ogni giorno di più fame per miliardi di persone. La comunità internazionale continua a rinviare la questione, impegnata sulle guerre, dimentica la malnutrizione e l’inquinamento che producono con le emissioni, danneggiando ulteriormente i raccolti.

Nel libro “Fame” di Martin Caparròs, l’autore chiede ad una ragazza nigeriana, cosa avrebbe scelto se un mago le avesse offerto la possibilità di ricevere qualsiasi cosa. La risposta della giovane madre fu disarmante: una vacca. Incalzata a chiedere di più, la sua replica fu secca: due vacche. Per non avere più fame.

Aurora Ercoli