Chi finanzia Boko Haram?

FoisL’organizzazione terroristica più cruenta delle Nigeria, un incubo di sangue e morte che da anni terrorizza l’intera regione. Da tempo la cronaca internazionale ha cominciato ad occuparsi di Boko Haram, diversi reporter sono nella zona, nonostante l’alto pericolo, e i telegiornali hanno diffuso le immagini incredibili e strazianti delle stragi commesse in terra africana. Ma chi finanzia le attività di Boko Haram? La risposta a questa domanda potrebbe essere sorprendente.
Lo scorso 12 settembre, in una conferenza stampa, il generale maggiore dell’esercito nigeriano ha dichiarato che l’esercito nazionale nigeriano vende armi a Boko Haram, e lo fa da diverso tempo.
Ventuno cannoni anti-aerei e moltissimi altri armamenti sono ora nelle mani di Boko Haram che continua a perpetrare violente rappresaglie sui cristiani in queste ultime ore.
L’esercito nigeriano si aggiunge in realtà ad una serie di finanziatori più o meno potenti, ognuno con i propri interessi ma la gravità in questo caso è che se l’esercito nigeriano finanzia Boko Haram rifornendo l’organizzazione di armi di ogni sorta, di conseguenza non ne avrà per sé e le sue azioni diventeranno inevitabilmente inefficaci.
La corruzione è dilagante tra le alte sfere delle forze armate nigeriane, basti pensare che è solo di qualche giorno fa l’indiscrezione secondo cui un generale avrebbe sottratto all’esercito nigeriano 24 milioni di dollari (gli stipendi delle truppe), per usarli al fine di costruire un centro commerciale.
La morte del capo di Boko Haram avvenuta qualche settimana fa che abbiamo riportato anche su Stampacritica.org, spinge ad interrogarsi su chi sono e cosa vogliono i terroristi di Boko Haram. La morte di Abubakar Shekau non ha segnato una battuta d’arresto dell’organizzazione che ha subito individuato un nuovo leader, in accordo con l’ISIS: si tratta di Abu Musab al-Barnawi, già portavoce di Boko Haram da tempo e tra gli organizzatori degli attentati a Bruxelles.
Ma tra coloro che sponsorizzano Boko Haram ci sono sicuramente anche i politici locali. Essendo oppositori giurati del Governo centrale nigeriano, i terroristi hanno trovato aiuto dal governatore di Kano, Ibrahim Shekaraue e dal governatore di Bauchi, Alhaji Isa Yuguda, entrambi in contrasto con lo Stato nigeriano. Gli oppositori politici sono malvisti in Nigeria, lottano insieme alle minoranze etniche e gli indigeni contro le compagnie petrolifere straniere e la corruzione del Paese che avalla le attività occidentali illecite nella nazione.
Molti dei proventi del gruppo vengono dalle rapine, la presa di ostaggi, le estorsioni, i rapimenti e le tassazioni imposte nei villaggi che gli islamisti controllano ma come abbiamo visto anche dai politici locali, dai gruppi islamisti e dall’esercito nigeriano.
Non è solo una questione di ideali, ma di soldi ed interessi e come la storia ci ha insegnato, non esistono guerre a fin di bene. E Boko Haram fa parte della storia del nostro tempo.

di Giovanni Antonio Fois

Print Friendly, PDF & Email