Orchestra – Italian weddings for equal love

CamillieriOrchestra è una giovanissima agenzia di wedding planner totalmente dedicata a coppie LGBT e che punta all’Italia come territorio di eccellenza per la cerimonia nuziale. Con un nome italiano ma internazionale, allo stesso tempo, il team di wedding planners si propone come ponte tra le coppie same sex e il meglio dell’offerta del territorio italiano, mirando a costruire sinergie con gli ambiti amati dal grande pubblico, dalla moda all’enogastronomia. Questo è il progetto di quattro “outsider” del mondo del wedding che si sono conosciuti e formati nel settore degli eventi (in particolare di quelli che vengono chiamati grandi eventi) e, insieme, hanno deciso di mettere la loro esperienza internazionale al servizio di tutte le coppie LGBT italiane, e non, che scelgono l’Italia per celebrare il proprio matrimonio.

Miriam, general manager, si forma professionalmente nel campo delle produzioni cinematografiche e televisive per approdare, dieci anni fa, nel campo delle grandi cerimonie con ormai all’attivo 4 Olimpiadi, oltre che altri grandi eventi in giro nel mondo. Luca, creative director, di formazione scenografo e designer, da anni disegna allestimenti e scenografie per gli eventi e per lo spettacolo. Silvia, comunication manager, ha competenze che spaziano dal social media marketing all’art direction passando per la scrittura creativa. Ed infine Fabio, financial manager, vanta un ventaglio di esperienze che spaziano dalla produzione video al reportage fotografico, dalla supervisione e organizzazione di eventi al supporto, in campagne commerciali.

Luca, com’è nata l’idea di creare Orchestra Weddings?

Il progetto nasce due anni fa a Sochi da un’intuizione di Miriam che lavorava lì alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Nel cuore dei contestati giochi russi, nell’omofoba terra della legge “anti propaganda”, Miriam conosce una coppia gay russa che le racconta come da loro è prassi diffusa per le coppie LGBT organizzare, spesso in Europa e in compagnia dei propri intimi, una festa nuziale non ufficiale, una celebrazione privata. Ai tempi anche in Italia non ci si poteva ancora sposare, ma gli stranieri potevano venire a organizzare le proprie nozze, ufficializzate nei loro paesi di provenienza, nel Bel Paese! Dall’intuizione di un mercato potenziale molto vasto, italiano ma anche, e soprattutto, straniero, dalla voglia di lavorare in Italia ha cominciato, da quel giorno, a prendere forma la nostra agenzia. Un anno dopo, a settembre del 2015, è nata Orchestra, proponendosi come ponte tra le coppie LGBT che vogliono sposarsi in Italia e il meglio che il made in Italy ha da offrire: location, food, sartorialità, cultura dell’accoglienza e tutte le eccellenze che fanno dell’Italia una destinazione unica per chi vuole sposarsi.

Qual è il target a cui si rivolge Orchestra?
Spesso ci chiedono perché un servizio espressamente ed esclusivamente dedicato a coppie LGBT. Noi crediamo in un futuro prossimo in cui non parleremo di matrimonio gay, matrimonio lesbo, matrimonio etero… ma semplicemente di matrimonio. Viviamo in un presente che si muove in quella direzione ma in cui c’è ancora molto da fare. Dopo 30 anni di battaglie della comunità LGBT abbiamo finalmente una legge che non costringe più tanti di noi a vivere nell’ombra, spogli di diritti basilari, invisibili e inesistenti per lo stato di diritto. La Cirinnà è un passo molto importante su una strada che, come sta avvenendo in tanti altri paesi, ci porterà verso il matrimonio egualitario, e verso diritti civili e delle famiglie paritari.
In questa fase di transizione, un servizio espressamente dedicato alle coppie LGBT è più che mai necessario e rispecchia necessità ed esigenze specifiche. Noi offriamo un’organizzazione attenta alle esigenze della coppia same sex, nel senso che sulle esigenze e i desiderata dei nostri clienti selezioniamo e filtriamo tutti gli attori che interpelliamo, prepariamo il terreno e tutte le professionalità coinvolte in modo che la coppia possa dedicarsi esclusivamente a godersi la propria cerimonia nuziale.
Ma c’è anche un altro aspetto molto interessante che riguarda il nostro lavoro: il matrimonio gay è un’istituzione di recente costituzione che non ha una sua riconosciuta e consolidata “cerimonialità”. La richiesta di pari diritti che la comunità LGTB avanza, non può essere interpretata come la volontà di questa comunità di fondersi nell’istituto matrimoniale tradizionale, un cerimoniale pensato attorno alla coppia uomo donna; c’è invece bisogno di consolidare servizi e cerimoniali espressamente dedicati alle esigenze della coppia LGTB, che non può semplicemente mutuare regole e canoni dell’istituto matrimoniale tradizionale ma necessita, e vuole, un servizio attento ad esigenze specifiche. Per tutte queste ragioni crediamo alla necessità di un’agenzia matrimoniale dedicata alla clientela LGTB.

Di cosa vi occupate esattamente?
Come agenzia puntiamo su un mercato italiano ma anche sul mercato estero per il quale la nostra offerta è un po’ più ampia; offriamo un servizio che va dall’ideazione e realizzazione della cerimonia nuziale classica, a servizi di ospitality, accoglienza e viaggio alla scoperta del Bel Paese per la coppia e per i loro ospiti.
Un matrimonio parte con l’incontro della coppia per cui occorre conoscerne la storia, i gusti e farsi raccontare come immaginano la propria cerimonia. Attorno a questi elementi costruiamo un’idea creativa, selezioniamo una location e, a catena, ci occupiamo della definizione di ogni dettaglio, dagli inviti, alla scelta del dessert.
Ci chiamiamo Orchestra perché è un nome che racconta il nostro lavoro di direzione, produzione e coordinamento della cerimonia nuziale e di tutto ciò che ruota attorno ad essa.

In che ambito territoriale vi muovete?

Orchestra incontra un nostro grande desiderio quello di lavorare in Italia, il Paese “più bello del mondo”, come a noi italiani piace tanto sentirci ripetere. È risaputo quanto il nostro Paese rappresenti, nell’immaginario collettivo, la destinazione per eccellenza per moltissime coppie di innamorati che vogliono sposarsi; la casistica è lunghissima e riguarda coppie celebri, e non, che da tutto il mondo, tutti gli anni vengono a sposarsi a Venezia, sul lago di Como, nella Costiera Amalfitana… Noi crediamo molto nell’offerta unica che il nostro Paese offre, e la nostra missione aziendale è riuscire a metterla in contatto con un mercato nuovo e tutto in espansione come quello dei matrimoni LGBT. Quando abbiamo aperto sapevamo che il paese reale è molto più avanti di chi lo governa e lo rappresenta, parlo sia della politica che dei mezzi di informazione. Adesso, a distanza di un anno, possiamo confermare questa intuizione e sottoscriverla: riceviamo molte email al giorno di fornitori, location, servizi di catering, cake designer, chef, hotel, fotografi… ci ha persino scritto un sindaco (email con annesse foto del suo piccolo comune del Sud Italia); tutta gente che vuole lavorare con noi. L’Italia a nostro avviso c’è, in tutto il suo splendore, è pronta ed è tutta da scoprire!

Quanto costa un matrimonio?
Quanto costa un’automobile? Dipende tutto dagli optional…

L’Italia non sembra ancora pronta per una piena emancipazione dei diritti LGBT, che difficoltà pensate di incontrare?
Sono fermamente convinto che l’incontro tra matrimoni LGBT e territorio sarà entusiasmante. Come Orchestra al momento stiamo lavorando ai nostri primi due matrimoni, per una copia di varese e per una coppia di firenze, e posso assicurare che c’è molto entusiasmo nell’aria per le unioni civili. E pensare che ci hanno venduto questo giorno come il giorno dell’apocalisse, la distruzione della “famiglia tradizionale”, la conversione in gay e lesbiche di tutta la popolazione italiana e invece che delusione… tutto tranquillo. Ma c’è di piu’: non sono in pochi e noi siamo tra qusti, a pensare che l’apertura dell’istituto matrimoniale alle coppie LGBT sta aiutando l’istituzione stessa del matrimonio a rinnovarsi e a ricaricarsi di senso grazie ad una ritualità che si sta trasformando, avvicinandosi di più alle persone. Si sta elaborando una nuova ritualità più leggera, più equa, più vicina alla coppia che non potrà che giovare anche alla cerimonia del matrimonio tradizionale.

Rispetto al nostro territorio non nego che ci siano alcune difficoltà che vanno ancora risolte, ma penso anche che, come l’impatto diretto con le persone mostra, il Paese sia diverso da quello che leggiamo sui giornali o vediamo in tv. Non è solo la politica ad essere lontana dal paese reale, anche i mezzi di informazione hanno le loro responsabilità e vivono spesso più nella rappresentazione che nel racconto.

Insomma la strada è stata imboccata e l’Italia la percorrerà fino in fondo, storicamente e culturalmente abbiamo un senso di convivialità e una cultura dell’accoglienza uniche al mondo! Non ho dubbi sulle potenzialità del nostro territorio in questo specifico mercato.

Contate di cercare un compromesso con l’ambito religioso oppure lo escludete a priori? Esistono preti, come Franco Barbero, che, nonostante la scomunica, celebrano matrimoni gay.

Esistono diversi istituti confessionali che si sono aperti o che accennano aperture verso le unioni same sex, anche le confessioni religiose vivono nel tempo! Leggevo di un imam francese che ha celebrato un’unione gay a Parigi, e in Norvegia la Chiesa protestante ha già dato il suo consenso alle nozze gay. A Palermo, qualche giorno fa, un parroco ha benedetto due donne prima del loro matrimonio augurandosi “che la Chiesa Cattolica si apra presto a questo tipo di unioni”.
Noi rappresentiamo i nostri clienti di qualunque credo, cultura, estrazione sociale siano. Il matrimonio viene costruito intorno a loro. Se questo comprende esigenze di credo ci adopereremo per trovare non solo ogni possibile compromesso ma ogni migliore soluzione, nei limiti del possibile… per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando.

di Marco Camillieri

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