Le 10 cose, persone e mestieri a cui è stato paragonato Totti

Francesco Totti ha dato l’addio al calcio. 25 di magie con una sola maglia che gli sono valsi paragoni illustri: da capolavori artistici a personaggi storici, da mestieri a stagioni. Ne abbiamo raccolti 10.
1 Il Colosseo. È il 2003, la Roma attraversa difficoltà finanziarie. Dalla Spagna parlano di un imminente passaggio del numero 10 giallorosso al Real Madrid. Gli risponde Fabio Capello: “Impossibile, è come vendere il Colosseo”. Gli farà eco una decina di anni più tardi Laurent Blanc: “Totti è un monumento non solo di Roma, ma dell’Italia intera, né più né meno del Colosseo o dei faraglioni di Capri”.
2 Peter Pan. La paura di diventare grandi, la voglia di non crescere mai, i conti da fare con il tempo. C’è questo e tanto altro nelle lacrime di Totti allo stadio Olimpico nel giorno del suo addio e soprattutto nei suoi anni di carriera. Ma è arrivato il tempo di crescere, per lui e per tutti i tifosi romanisti. Sui social network Totti diventa Peter Pan, il calciatore che non vorrebbe crescere mai.
3 Giuseppe Garibaldi. L’ha detto Maurizio Costanzo, intervistato da Sky Sport proprio per parlare dell’addio al calcio del numero 10: “Per me Totti è il Garibaldi del calcio e non mi rompete le palle!”.
4 La Gioconda. Qui il paragone è doppio, perché insieme al capolavoro di Leonardo c’è un direttore del Louvre che deve staccarlo dalla parete. La metafora è a firma di Massimo Gramellini: “Vorremmo tutti essere Totti, fuoriclasse con la faccia da buono. Invece siamo più spesso Spalletti, vittime di un’ossessione. Spalletti è come un direttore del Louvre che deve staccare la Gioconda dalla parete e metterla in una scatola. Lo fa, ma non vorrebbe. Vorrebbe, ma non ce la fa”.
5. La Primavera. Tra i saluti dei colleghi calciatori, il più bello è forse quello di Nicola Legrottaglie, difensore che chissà quante volte ha dovuto marcare il capitano giallorosso: “Sei un po’ come la primavera: metti a proprio agio tutti e tutti stanno bene. Si scoprono e tirano fuori il meglio. Domenica, però, la primavera se ne andrà. Farà ovunque un po’ più freddo e tutti saranno un po’ meno bravi. Ma chi ti ha conosciuto, la primavera la porta nel cuore”.
6. Ulisse. Per Matteo Nuti, grecista, giornalista e scrittore romano e romanista Totti è come Ulisse “per la capacità di adeguarsi alle situazioni, la scaltrezza che, però, non va intesa come un valore negativo. La sua visione di gioco, gli assist geniali, i gol da tutte le posizioni, insomma la capacità di aggirare l’ostacolo. E come Odisseo, più invecchia e meno sembra sentire il peso degli anni, c’è Atena a dargli forza, vigore. Ma, soprattutto, come il figlio di Laerte che, pur di tornare a Itaca, rinuncia all’immortalità prospettatagli da Calipso, Totti rinuncia a vincere tutto con una squadra più forte per rimanere a Roma, in patria”.
7. La luce sui tetti di Roma. Se per Lando Fiorini Totti è “l’elettricista, quando c’è lui c’è la luce”, Walter Sabatini è più poetico: “Totti è intramontabile come la luce sui tetti di Roma a primavera inoltrata. Totti è innominabile, una divinità che non deve essere tirato in ballo”.
8. Giulio Cesare. È il 2014 quando Francesco Totti rifila un cucchiaio a Joe Hart all’Etihad Stadium del Manchester City. Il giorno seguente i quotidiani inglesi non hanno dubbi: “Era dai tempi di Giulio Cesare che un antico romano non marciava con tanta sicurezza sul suolo britannico”. Per il Times “forse non ha più le gambe per correre dove vorrebbe ma possiede ancora una visione di gioco che gli consente di trovare spazi semplicemente invisibili agli altri”. È l’eternal footballer.
9. Il Papa. Parola di Rudi Garcia, ex allenatore giallorosso: “Francesco Totti è una stella, un giocatore incredibile. E a Roma non si sa chi sia più importante, se papa Totti o Papa Francesco”. A giudicare dai tifosi stranieri presenti alla sua ultima partita, il dubbio è più che lecito.
10. Architetto. Gli attestati di stima fanno sempre piacere, ma assumono un valore speciale quando arrivano dagli avversari. Così Sir Alex Ferguson, storico allenatore del Manchester United, definì Totti come: “un artista, un maestro, un architetto del pallone. Senza dubbio il miglior calciatore della storia italiana, senza nulla togliere ad altri mostri sacri come Roberto Baggio”.

di Lamberto Rinaldi

Print Friendly, PDF & Email